venerdì 21 marzo 2014

Testimone d'accusa (Witness for the Prosecution, 1957) di Billy Wilder

Un abile avvocato prossimo alla pensione, vecchio marpione principe del foro, accetta di difendere Leonard Vole, accusato dell'omicidio di una ricca vedova. Tutte le prove indiziarie sono contro Vole e persino sua moglie, Christine Helm, l'unica che potrebbe fornirgli un solido alibi, non sembra convinta a testimoniare in suo favore, forse perchè nasconde qualcosa. Durante il dibattimento i colpi di scena saranno parecchi. Tra i tanti capolavori di Wilder, maestro della commedia sofisticata ma che ha lasciato un'impronta indelebile nel genere noir con alcune pietre miliari, è, senza dubbio, quello più spiazzante: per il ritmo serrato che incolla lo spettatore alla poltrona, per il perfetto meccanismo geometrico di costruzione della suspense che trova la sua apoteosi nel memorabile finale a sorpresa, per la strisciante sensazione di ambiguità dei personaggi e delle situazioni, abilmente sospesa sul filo dell'inganno, da sempre ossessione del grande regista. Sceneggiatura di ferro, regia magistrale e cast superlativo in cui brillano il sornione Charles Laughton e la magnetica Marlene Dietrich, che finiscono per mettere parzialmente in ombra il pur bravo Tyrone Power. Tratto da un'opera teatrale di Agatha Christie è il padre indiscusso del genere legal thriller. Da non perdere.

Voto:
voto: 4,5/5

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