Kolossal smisurato che coniuga dramma, azione e sentimento sullo sfondo
della più celebre tragedia navale della storia: l'affondamento del
Titanic, avvenuto il 15 aprile 1912 al largo di Terranova. E',
probabilmente, il film più famoso e più visto del cinema moderno che ha
reso Leonardo DiCaprio e Kate Winslet divi all'improvviso ed icone
romantiche, travolgendoli con un successo "oceanico". Megalomane come il
suo regista è un imponente spettacolo visivo la cui anima, fragile, è
una storia d'amore improbabile, zuccherosa e strappalacrime, costruita a
puntino per commuovere il mondo attraverso scene madri ad effetto. Ma
il resto è autentica magia per gli occhi: dalla perfetta ricostruzione
storico ambientale alla cura maniacale degli interni, degli arredi e
degli orpelli della grande nave, dalle sequenze di ampio respiro ai
drammatici istanti dell'affondamento, ricreati con prodigiosi effetti
speciali. E come non citare la stupefacente (e reale) discesa negli
abissi, del mare e del tempo, alla ricerca del vecchio relitto
abbandonato a circa quattromila metri di profondità. Cameron ci riporta
tutti sul Titanic, insieme alla vecchia Rose, su questa fittizia giostra
dei sogni, luminosa fiera viaggiante di vanità e di illusioni e, visti
gli incassi, senza alcun timore di iceberg. Il risultato complessivo è
un elefantiaco "parco dei divertimenti" in cui tutto abbonda:
spettacolo, retorica, amore, illusione, magnificenza, furbizia, incanto,
tragedia. Su questo enorme blockbuster si può dire tutto e il contrario
di tutto, ma non se ne può negare la funzione intrattenitrice che
risponde ad uno dei requisiti principali del cinema delle origini:
creare uno "spettacolo spettacolare".
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