sabato 7 giugno 2014

Eyes Wide Shut (Eyes Wide Shut, 1999) di Stanley Kubrick

Opera ultima, e controversa, di uno dei massimi Maestri della settima arte, Stanley Kubrick, improvvisamente scomparso pochi mesi prima dell'uscita del film. E' liberamente tratto da Traumnovelle (1925), in italiano Doppio Sogno, di Arthur Schnitzler, scoperto da Kubrick attraverso il regista Max Ophüls, da lui molto ammirato, che aveva tratto La ronde dall'opera dello scrittore austriaco. In Traumnovelle Schnitzler, ispirandosi alle teorie rivoluzionarie del suo contemporaneo Freud, afferma il valore del sogno come momento supremo di manifestazione dell'inconscio, nel quale si spezzano le catene delle convenzioni, della morale e dei falsi perbenismi. Il grande merito di Schnitzler fu quello di cogliere e raccontare, nell'arte, le incoffessabili pulsioni sessuali (anche quelle più estreme) della sua società repressa. Eyes Wide Shut, come Traumnovelle, si svolge in un'atmosfera da sogno e questo spiega la vicenda straniante, le sue situazioni improbabili, il senso di minaccia incombente ma etereo, i personaggi conturbanti, la tentazione sempre dietro l'angolo, il mistero che sembra avvolgere tutto. E tutto sotto l'ala "protettrice" delle teorie di Freud che vedono il sogno come un momento di libertà e di autentica rivelazione dell'inconscio. Quindi il film di Kubrick è tutto un sogno, o meglio un sogno ad occhi aperti, come il titolo stesso dice chiaramente. Kubrick, nella sua trasposizione dalla Vienna post asburgica alla New York moderna (il maggiore simbolo della decadenza dei nostri tempi), rimpiazza la grande valenza provocatoria del racconto origine con un erotismo audace, ma algido. Da cui la scelta della Kidman, simbolo vivente della bellezza fredda e "distante". Senza rinunciare a mostrare o a suggerire, Kubrick rimane alquanto fedele a Traumnovelle, adattando il tutto ad una diversa percezione delle cose imposta dalla differenza di epoca storica. Ecco quindi i desideri segreti, il sesso mercificato, le maschere che coprono le convenzioni sociali o il compromesso di falsità su cui si basa il quotidiano rapporto di coppia. Ma va anche detto che se Traumnovelle è un racconto breve e semplice nella struttura, Eyes Wide Shut è un apologo potente, enorme e sontuosamente impaginato. E' così denso di richiami culturali, implicazioni psicanalitiche, sociali ed antropologiche che ad ogni visione successiva se ne possono cogliere aspetti nuovi e diversi. Le dicerie sorte intorno alla lavorazione di questo film e la prematura morte del regista ne hanno aumentato l'aura misteriosa, santificandolo a prescindere. Di certo non è il miglior Kubrick ma è la degna conclusione di una carriera straordinaria.

Voto:
voto: 4/5

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