Rilettura licenziosa del mito della bella e la bestia, sotto forma di
dramma erotico che attenua la scabrosità della trama con toni surreali
ed inserti onirici estetizzanti che virano nell'idillio panico, a cui si
contrappone la bestia che è, al tempo stesso, orrore arcano, desiderio
inconfessabile e, quindi, forza liberatrice degli istinti primari. Film
profondamente figlio di quegli anni '70 in cui la tendenza all'eccesso e
alla provocazione erano il pane quotidiano. Fece scandalo per certe
scene indubbiamente forti ma ottenne un buon successo di pubblico ed un
discreto consenso dei critici. In Italia fu inopinatamente bollata come
pellicola pornografica e destinata ai circuiti "a luci rosse", in cui
ben presto emerse la palese incongruenza della scelta. E' forse l'opera
più famosa di Borowczyk, regista polacco ossessionato dall'erotismo di
derivazione sadiana. La protagonista è la finlandese Sirpa Lane, che passò come una meteora nel panorama dei b-movies erotici, anche italiani, degli anni '70 e '80.
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