domenica 27 febbraio 2022

The Guilty (2021) di Antoine Fuqua

Joe Baylor, agente della polizia di Los Angeles alle prese con problemi familiari ed un processo in corso a suo carico per avere ucciso un ragazzo durante un'operazione, è stato momentaneamente declassato come operatore telefonico del 911. Mentre la metropoli californiana è alle prese con una drammatica emergenza incendi senza precedenti, nella lunga notte prima del processo che ne deciderà il destino, Joe riceve la chiamata di Emily, una ragazza disperata vittima di un rapimento da parte dell'ex marito balordo e violento. L'agente si rende subito conto che la questione tempo è cruciale per salvare la donna e si adopera in ogni modo, ben oltre i limiti previsti dai suoi obblighi professionali, per cercare di aiutarla, prendendo emotivamente la faccenda come un fatto personale che lo tocca nel profondo. Questo avvincente thriller psicologico "da camera", scritto da Nic Pizzolatto e diretto da Antoine Fuqua (specialista in polizieschi neri dalle forti implicazioni morali), è il remake americano di un ottimo film danese (praticamente sconosciuto in Italia): Il colpevole - The Guilty (Den skyldige, 2018) di Gustav Möller, da cui eredita pedissequamente l'ambientazione claustrofobica, l'ambiguo dilemma etico e le poco convenzionali idee vincenti: un unico protagonista sempre in scena che parla al telefono dalla sua postazione e la totale assenza di azione (degli altri coprotagonisti udiamo soltanto le voci e tutti i fatti che avvengono al di fuori dovranno essere immaginati dallo spettatore attraverso i dialoghi telefonici). Il divo Jake Gyllenhaal, dopo aver visto la pellicola originale, se ne è talmente innamorato da spingere per la realizzazione di questo remake, da lui prodotto e interpretato come assoluto protagonista, costantemente inquadrato in primo piano dal primo all'ultimo minuto. La sua performance è indubbiamente notevole, una delle più estreme e convincenti della sua carriera, ma decisamente diversa da quella di Jakob Cedergren (il suo "corrispettivo" danese), ben più algida, inquietante, sottile ed ambigua. I pregi pur presenti in questa nuova versione sono ereditati pari pari da quelli alla base dell'originale, a cui vengono aggiunte le ambientazioni più incisive (eccellente la scelta della simultaneità con il disastro degli incendi che hanno sconvolto la California), un maggior dinamismo nei dialoghi, ma anche delle semplificazioni tipicamente hollywoodiane, un personaggio principale meno sfumato e spesso troppo sopra le righe ed un finale meno cupo. Le performance vocali di Riley Keough, Ethan Hawke e Peter Sarsgaard vengono chiaramente perse nella versione doppiata in italiano; ragion per cui è consigliabile una visione in lingua madre, anche perchè specialmente la Keough fornisce un'interpretazione drammaticamente ragguardevole. Nel nostro paese il film non ha avuto una distribuzione in sala ma è uscito direttamente sulla piattaforma di streaming Netflix.

Voto:
voto: 3/5

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