La polizia ritrova il corpo di un uomo decapitato da una ruspa, il cui manovratore sembra essersi impiccato poco dopo. L'apparente caso di omicidio colposo seguito da suicidio non convince l'ispettore Peretti, incaricato delle indagini, che in breve si convince di un misterioso legame tra queste due morti e un vecchio caso di rapimento di una bambina di famiglia benestante, poi ritrovata morta in un casolare proprio in quei paraggi. A mano a mano che Peretti indaga, scavando nel passato dei genitori della piccola vittima, altre persone cominciano a morire di morte violenta. Inquietante e sottovalutato giallo, diretto con mano sicura da Tonino Valerii, “allievo” prediletto di Sergio Leone. Suspense e brividi sono garantiti, anche grazie all’efficace score musicale di Ennio Morricone, non manca qualche scena di forte effetto splatter (in accordo agli stilemi del genere) e l’intreccio, particolarmente complesso, regge discretamente, sebbene la risoluzione finale sia, come al solito, un po’ macchinosa ed inverosimile. Tra Dario Argento ed Agatha Christie, il regista abruzzese mette in piedi uno dei più riusciti esponenti dello “spaghetti thriller”, non disdegnando un discreto approfondimento psicologico dei personaggi principali. Il film è principalmente conosciuto, dai cultori del genere, per l’efferato delitto con la sega elettrica circolare.
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