mercoledì 2 dicembre 2015

Quella villa accanto al cimitero (Quella villa accanto al cimitero, 1981) di Lucio Fulci

Uno storico americano, Norman Boyle, indaga sulla morte del suo collega Petersen, che si tolse la vita dopo aver assassinato la sua assitente in una villa di campagna chiamata Oak Mansion. Dopo essersi trasferito nella stessa casa insieme alla sua famiglia, Boyle scopre che qui abitava il dottor Freudstein, folle scienziato criminale dell'800, bandito dall'ordine per i suoi macabri esperimenti sul corpo umano. Dopo alcuni giorni trascorsi nella lugubre residenza, Boyle si convince che questa sia abitata da una mostruosa presenza maligna che potrebbe avere a che fare con gli antichi esperimenti di Freudstein. Agghiacciante horror di Fulci, tra i suoi migliori in assoluto, che combina abilmente le consuete morbosità splatter tipiche dell’autore, con un sinistro senso del macabro, che gioca con le paure ancestrali dell’infanzia, come quella dell’uomo nero nascosto in cantina. Il risultato è una favola nera, spaventosa e sanguinaria, che pone anche un’insolita attenzione alla psicologia dei personaggi. Fulci riesce stavolta a controllare i suoi manierismi e il “gore”, seppur abbondante, non deborda dalla trama ma ne resta al servizio. Il finale crudele è il suggello definitivo ad un’opera che rappresenta una delle colonne portanti dell’horror italiano. Girato in Massachusetts con un cast anglofono (invero non tutto all’altezza), vanta schiere di ammiratori anche all’estero ed è stato spesso omaggiato dal cinema di genere d’oltre oceano.

Voto:
voto: 3/5

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