martedì 30 maggio 2017

I duellanti (The Duellists, 1977) di Ridley Scott

In età napoleonica due ufficiali francesi degli ussari, Armand D’Hubert e Gabriel Feraud, ossessionati da una reciproca rivalità nata per futili motivi, danno vita ad un eterno duello che poi diventa guerra privata e che si protrae per ben 15 anni, in luoghi e momenti diversi. Il primo lungometraggio di Ridley Scott, tratto dal racconto “Il duello” di Joseph Conrad, è un elegante dramma storico pervaso da una furiosa energia selvaggia che intende collocare, figurativamente e metaforicamente, l’eterno duello tra i due ufficiali in una dimensione mitologica che forse allude al fallimento dell’utopia napoleonica, mettendo anche in discussione la legittimità del duello per lavare un’onta subita. Cupa favola morale, sontuosa nella ricostruzione storico ambientale delle atmosfere d’epoca, mette a confronto le personalità di due uomini profondamente diversi: D’Hubert, che per colpa di una fatalità viene trascinato suo malgrado in questo scontro infinito, e Feraud, irriducibile e irrazionale sostenitore del codice d’onore militare, che alimenta la sua animalesca animosità nei confronti del rivale. Nonostante qualche ridondanza narrativa, qualche forzatura ideologica ed un’eccessiva ripetitività schematica, i duelli sono molto appassionanti e girati con feroce dinamismo, in particolare il primo, che avviene nel 1800 e che mette alla luce il talento del giovane regista britannico. Nel cast brillano particolarmente i due protagonisti Keith Carradine e Harvey Keitel, accompagnati a supporto da Albert Finney ed Edward Fox. Il film fu premiato al Festival di Cannes come migliore opera prima ed è per molti un piccolo cult degli anni ’70.

Voto:
voto: 3,5/5

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