martedì 30 maggio 2017

The Game - Nessuna regola (The Game, 1997) di David Fincher

Nicholas Van Orton, ricco magnate della finanza di San Francisco, ossessionato dal controllo e dal doloroso ricordo di un padre suicida, riceve, per i suoi 48 anni, un insolito regalo dal fratello Conrad, più giovane e scapestrato. Il regalo consiste nell’iscrizione ad un club elitario e misterioso che organizza giochi sofisticati e personalizzati per rendere eccitanti le vite monotone di ricchi annoiati. Dopo aver aderito, con qualche titubanza, al gioco, Nicholas si ritrova a vivere in un pericoloso incubo, incapace di distinguere i confini tra il gioco e la realtà. Accattivante thriller ansiogeno di Fincher, ricco di suspense e di mistero, tetra metafora del cinema e delle sue finzioni, forte di invenzioni visive che mantengono lo spettatore costantemente col fiato sospeso. Se ci si abbandona totalmente al gioco (e al film) disconnettendo per due ore il cervello, è un grande spettacolo di tensione adrenalinica in cui, ad ogni svolta, la domanda è: che succederà adesso ? Se, invece, si adotta la mezza misura e ci si pone qualche domanda in più, appare evidentemente esagerato lo squilibrio tra il fine e i mezzi, a meno di non evocare ulteriori cervelloticità macchinose (tipo un gioco nel gioco). La sensazione finale è quella di una regia vivace, dinamica e creativa al servizio di una sceneggiatura (di John Brancato e Michael Ferris) un bel po’ stiracchiata nei suoi intrecci arzigogolati. Nel cast l’ambiguo Sean Penn è assai più bravo di un imbellettato Michael Douglas, che ormai sembra essersi cucito addosso il ruolo di ricco arrogante potente e viziato. E’ un Fincher minore ma comunque con diversi motivi d’interesse, per un thriller d’azione che resta, in ogni caso, ben sopra la media del genere.

Voto:
voto: 3,5/5

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