venerdì 19 maggio 2017

Una vampata d'amore (Gycklarnas afton, 1953) di Ingmar Bergman

Amori, delusioni, disperazioni, squallori e tradimenti in un gruppo di circensi girovaghi che attraversano la Svezia con il loro spettacolo itinerante. Albert, sposato con Agda, ha una relazione con la giovane Anne, che però è inquieta, gelosa e insoddisfatta dal rapporto saltuario. Per ripicca Anne si concede all’attore Frans che però la umilia pubblicamente regalandole un falso gioiello. Dopo uno scontro violento tra Albert e Frans, il primo, affranto, si ritira nella sua roulotte meditando il suicidio, ma le cose andranno in modo diverso. Primo film nero di Bergman, che fa segnare un deciso cambio di registro che prelude a toni ben più cupi e drammatici. Ambientato nel mondo del circo (il titolo originale è “Giornata di un saltimbanco”), stravolge spesso le intonazioni stilistiche facendole tendere al grottesco, con sottolineature espressionistiche che, nel cupo finale, trovano sbocco naturale nella rassegnata accettazione della propria miseria esistenziale. Il contesto, straniante, è un microcosmo di umanità gretta e infima, che pavidamente ignora la propria miseria morale, fingendo di disconoscere i suoi abissi interiori per inseguire un superficiale benessere quotidiano, basato sul compromesso, sull’inganno e sull’appagamento dei propri appetiti materiali. E’ un film di rigoroso impegno e di lucida concezione etica, con una struttura formale solida e coerente sottomessa ad una feroce aggressività stilistica, il cui amaro pessimismo di fondo (a cui non sembra esserci via d’uscita) conferisce uno struggente senso d’angoscia di dolente simbolismo tragico. Diverse le sequenze memorabili: Anne davanti allo specchio nell’epilogo, il finale nella stalla, l’incontro con l’amante ritrovata. Harriet Andersson, alla sua seconda collaborazione con Bergman, ci regala un’altra perla di magistrale intensità drammatica. L’implacabile introspezione bergmaniana della psiche dei suoi personaggi (da alcuni definita “sadica” per la sua forza impietosa), inizia ad assumere la sua forma concreta proprio in questo film, purtroppo non molto conosciuto nel nostro paese.

Voto:
voto: 4/5

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