mercoledì 17 maggio 2017

Il bidone (Il bidone, 1955) di Federico Fellini

Augusto, Picasso e Roberto sono tre truffatori professionisti, alla costante ricerca di sprovveduti da bidonare grazie alla loro capacità affabulatoria e di trasformismo. Quando la moglie di Picasso inizia a sospettare delle attività illecite del marito, questi decide di troncare ogni rapporto con i suoi degni compari. Invece Augusto, che ha da tempo lasciato la sua famiglia, dopo l’incontro casuale con sua figlia adolescente che non ha mai frequentato, si decide di aiutarla economicamente e organizza una complessa truffa a danno dei suoi stessi “compagni di merende”. La loro vendetta sarà tremenda. Generalmente ritenuto un’opera minore del grande regista riminese (che lo ha scritto insieme a Pinelli e Flaiano), può essere senza dubbio considerato tale in termini di riuscita, ma di certo non per altezza di ispirazione e intensità drammatica. Ambientato nell’equivoco sottobosco dei piccoli truffatori di professione, il film offre uno spaccato di un mondo dominato dall’avidità, dalla grettezza e dall’insensibilità, anche se, nel finale, il protagonista sembra toccato anch’egli dalla “grazia” e va incontro a una sorta di martirio laico che richiama quello del buon ladrone, configurando così una parabola cristologica tanto ambiziosa quanto ambigua. La tematica è alquanto vicina a quella de La strada, ma manca del tutto la dimensione poetica e i personaggi non conquistano la solidarietà del pubblico. Ciò nonostante il film ha una lacerante carica tragica e l’evidente “pietas” del regista nei confronti del protagonista trova nello struggente prefinale (l’incontro con la ragazza disabile), una sua dimensione di dolorosa moralità. Malgrado il costante oscillare tra una tragica cupezza ed un incerto patetismo, il film ha una propria fiera dignità morale, si regge sull’ottima interpretazione del protagonista Broderick Crawford (che leggenda vuole abbia recitato costantemente da ubriaco) e contiene un paio di sequenze memorabili: il Capodanno nella casa del ricco bidonista e la truffa a danno dei baraccati. Dopo il fiasco alla presentazione al Festival di Venezia, Fellini rimontò il film accorciandolo di 20 minuti e velocizzandone il ritmo narrativo, ma anche così la pellicola fu un generale insuccesso. Nel restauro avvenuto nel 2002 è stata ripristinata la versione originale vista in anteprima alla Mostra di Venezia.

Voto:
voto: 3/5

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