martedì 30 maggio 2017

La regina d'Africa (The African Queen, 1951) di John Huston

Africa orientale, durante la prima guerra mondiale: un rude avventuriero alcolizzato, Charlie Allnut, e una tenace missionaria inglese un po’ bigotta, Rose Sayer, viaggiano insieme, non senza scontri e contrasti, su un vecchio battello in disarmo, discendendo il corso di un fiume per sfuggire ai tedeschi. A mano a mano che la loro avventura prosegue, i due caratteri bellicosi e apparentemente inconciliabili, partoriscono un piano folle e coraggioso: affondare una cannoniera tedesca di stanza in un lago utilizzando dell’esplosivo. Brillante miscela di avventura e commedia romantica, con un pizzico di ironia critica nei confronti delle pellicole avventurose hollywoodiane. Divertente, grintoso e appassionante, tratto dal romanzo omonimo di Cecil S. Forester, è un grande spettacolo visivo in Technicolor che esalta la bellezza aspra e selvaggia degli scenari d’Africa ed il memorabile duetto recitativo di due leggende di Hollywood, sulle cui spalle il regista appoggia il peso del film: Humphrey Bogart e Katharine Hepburn. Lo scontro perenne tra due personalità forti e antitetiche, lui grezzo e irsuto, lei petulante e bacchettona, diventa l’emblema dell’eterno dualismo maschio-femmina, a cui l’ambientazione esotica agli antipodi conferisce un senso straniante e tragicomico. Ovviamente la nascita dell’amore ed il lieto fine saranno inevitabili in questa briosa commedia per famiglie dal grande respiro avventuroso, in cui il perenne battibecco tra i due divi, stracolmi di carisma e di appeal, è l’assoluto punto di forza. Trattasi di intrattenimento leggero di grande qualità, con qualche brivido e colpo di scena, tanto per mischiare un po’ le carte. Fu un enorme successo di pubblico e critica, riscosse vasti consensi internazionali e la travagliata lavorazione del film ispirò il libro “Cacciatore bianco, cuore nero” di Peter Viertel (che collaborò alla sceneggiatura insieme a John Huston e James Agee), da cui poi Clint Eastwood trasse il film omonimo nel 1990. La regina d'Africa ebbe quattro candidature agli Oscar ma vinse soltanto il premio per il miglior attore protagonista a Humphrey Bogart (al suo primo e unico Oscar vinto), assolutamente straordinario come, del resto, anche la sua collega Katharine Hepburn. Alcuni critici hanno definito il film come una pièce teatrale in movimento che mette in scena due interpreti formidabili e il palcoscenico è la barca su cui si svolge l’azione principale. Una definizione pittoresca ma non troppo lontana dalla realtà.

Voto:
voto: 4/5

Nessun commento:

Posta un commento