martedì 9 dicembre 2014

All that Jazz - Lo spettacolo comincia (All That Jazz, 1979) di Bob Fosse

Joe Gideon è un coreografo  ballerino cinquantenne che sta lavorando anima e corpo al suo nuovo musical, quello della sua vita. Gravemente malato di cuore si divide tra la ex moglie, le sue ballerine, produttori esigenti, medici invadenti ed una misteriosa "dama bianca" che gli appare, conturbante e complice, e a cui lui racconta, in assoluta confessione, i momenti salienti della propria vita. Straordinario dramma in musical è il capolavoro di Fosse, insieme al più famoso Cabaret del 1972, ed una delle vette assolute del genere. Nei suoi 123 minuti di durata c'è tutto: un superbo spettacolo visivo, scenografie sontuose, energia contagiosa, ritmo coinvolgente, musiche ammalianti, magistrali inserti surreali di fantasia superiore, geniale ricchezza espressiva ed un perenne contrasto tra chiaro e scuro, realtà e visione, che sublima l'opera verso un simbolismo di solenne astrazione. Ma su ogni cosa aleggia, per l'intera durata della pellicola, il senso della morte (la "dama bianca") con cui il protagonista costantemente dialoga, tirando le somme della sua vita, in una sorta di auto analisi onirica, straziante e liberatoria. Tutta la parte finale è un musical di assoluta genialità visionaria: Joe "fugge" dall'ospedale e finisce in una sorta di apparato circolatorio stilizzato, dove gli appaiono tutte le figure della sua vita sulle stranianti note di "I think I'm gonna die". Potente e struggente, è un musical di assoluta avanguardia e di straripante ricchezza stilistica, è una grande metafora della vita (e della morte), sospesa tra orrore ed incanto, amarezza ed esultanza, in un melange così intenso da risultare indimenticabile. Menzione speciale per il protagonista Roy Scheider, nella più grande interpretazione della sua carriera, che avrebbe meritato l'Oscar ma che dovette accontentarsi della nomination al miglior attore. Il film vinse invece quattro Oscar tecnici e la Palma d'Oro al Festival di Cannes a pari merito con il Kagemusha di Kurosawa. Tra i vari musical memorabili degli anni '70 è, probabilmente, quello più originale ed innovativo.

Voto:
voto: 5/5

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