lunedì 1 dicembre 2014

Il ladro di orchidee (Adaptation., 2002) di Spike Jonze

L'estrosa coppia Charlie Kaufman (sceneggiatore) e Spike Jonze (regista), dopo il surreale Essere John Malkovich (sul cui set prende le mosse l'azione di questo film), si ritrova in quest'opera più vivace e ambiziosa che ruota intorno a quattro personaggi e parla della difficoltà di "adattamento", come chiaramente sancito dal titolo originale, invero mortificato dal didascalico equivalente italiano. Charlie (Cage) è uno sceneggiatore timido e maldestro alle prese con il difficile adattamento di un romanzo, "Il ladro di orchidee", da cui deve trarre uno script per il cinema. Donald (Cage) è il gemello di Charlie che fa il suo stesso mestiere ed è il suo opposto: dinamico, energico, risoluto, sempre con la risposta e l'idea giusta. Susie (Streep) è l'autrice del libro oggetto dell'adattamento; in piena crisi sentimentale si getta in una strana relazione con il ruvido Johnny (Cooper), ispiratore del suo romanzo, che ruba orchidee in aree protette per estrarne una potente droga naturale da vendere in traffici illeciti. La vicenda parte come una commedia stravagante alla Kaufman ma poi cambia volto più volte, "adattandosi", quando i personaggi s'incontrano tra loro, cercando, a loro volta, di adattarsi reciprocamente. Il finale tragico riassume il senso dell'opera: la difficoltà di adattare/adattarsi, sia in senso letterario che esistenziale, a causa della debolezza insita nella natura umana. Geniale, in tal senso, il suggestivo prologo darwiniano. Film ondivago, a tratti brillante, non sempre coerente ma di notevole fascino e potente impatto espressivo. I due gemelli rappresentano, evidentemente, i due poli della personalità di Kaufman e, più in generale, lo sdoppiamento alla base del processo creativo. Jonze ha talento e se ne compiace un po' troppo, ma questa pellicola segna una tappa cruciale nella sua maturazione artistica. Nel cast sontuoso spicca un magnetico Chris Cooper, premiato con l'Oscar.

Voto:
voto: 3,5/5

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