martedì 16 marzo 2021

John Wick (2014) di Chad Stahelski

John Wick è un formidabile killer professionista, da tutti temuto e rispettato, che si è ritirato da anni a vita privata per sposare la bella Helen e condurre un'esistenza normale ed appartata. Ma i suoi progetti vengono rovinati prima dall'improvvisa morte della moglie, stroncata da un male incurabile, e poi dall'incontro con una banda di teppisti russi che gli rubano la macchina e gli uccidono il cane, l'ultimo regalo della sua amata. Per nulla intimorito dalla scoperta che l'odioso capo della gang che lo ha assalito è il figlio di un super boss della malavita russa, John decide di percorrere la sanguinosa strada della vendetta, riprendendo le armi e le vecchie abitudini. Sarà un massacro. Pellicola d'esordio dell'ex stuntman Chad Stahelski, è un crime d'azione iper-violento, teso, esagitato ed esagerato che, ignorando baldanzosamente ogni pretesa di credibilità, preferisce lo stile alla sostanza tratteggiando un mondo underground fatto di crimini e di criminali, in cui o uccidi o sarai ucciso. A dispetto di un impianto narrativo esile, dei dialoghi ridotti all'osso, delle situazioni ricche di tutti i cliché del genere e di un inevitabile senso di deja-vu, il film possiede un'anima da b-movie energicamente esibita e sa dispensare intrattenimento, patos e fascino visivo, nella rappresentazione di un universo ammaliante che oscilla tra il glamour e il mitologico, sullo sfondo di una New York cupa e degradata. Girato con un budget irrisorio, ha avuto ottimi riscontri di critica e di pubblico, incassando cinque volte di più e venendo subito eletto come un cult del secondo decennio degli anni 2000. Inevitabili i seguiti (finora due, ma il quarto è già in cantiere) alla luce dei risultati ottenuti. Nell'ottimo cast, che annovera Ian McShane, Lance Reddick, John Leguizamo e Bridget Moynahan, Keanu Reeves è perfetto nel ruolo del protagonista: schivo, silenzioso e tormentato, che si esprime al meglio attraverso le armi, "bianche" o da fuoco, e il combattimento corpo a corpo; una sorta di "angelo della morte" metropolitano, che fa ciò che fa (uccide) non per piacere, per sadismo o per avidità, ma perchè sa farlo meglio di chiunque altro. Grazie alla saga di John Wick l'attore canadese ha conosciuto una seconda "giovinezza" artistica, rilanciando prepotentemente la sua carriera dopo un decennio di anonimato. Nel panorama ormai abusato e inflazionato dei film action d'oltre oceano, innocui e fatti col "copia e incolla", questa robusta pellicola di Chad Stahelski riesce, sorprendentemente, a trovare un suo perchè, pur senza brillare in originalità. I fans del cinema d'azione violenta ci andranno in brodo di giuggiole.

La frase: "John non era esattamente l'Uomo Nero. Era quello che mandavi a uccidere il fottuto Uomo Nero. John è concentrazione pura, impegno totale e volontà ferrea... qualcosa che tu, figlio mio, non sarai mai. Una volta l'ho visto uccidere tre uomini... con una matita. Una cazzo di matita!"

Voto:
voto: 3,5/5

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