venerdì 11 marzo 2022

Amour braque - Amore balordo (L'amour braque, 1985) di Andrzej Zulawski

Il truce Mickey è un rapinatore francese che lavora al soldo dei fratelli Venin, spietati capi di una banda di criminali senza scrupoli che gestiscono il racket della droga e della prostituzione. A bordo di un treno che lo riporta a Parigi, Mickey conosce e prende in simpatia Léon, un fuggiasco ungherese di nobili origini e con disturbi mentali. Giunti a destinazione, l'uomo introduce Léon nel suo ambiente e lo presenta alla sua ragazza, la bella Marie, vessata dalle angherie dei Venin. Tra Marie e Léon esplode una passione incontenibile che avrà sanguinose conseguenze. Sesto lungometraggio del visionario Andrzej Zulawski, polacco nato in Ucraina ma francese di adozione. Questo truce melodramma gangsteristico, liberamente ispirato al celebre capolavoro letterario "L'Idiota" di Fëdor Dostoevskij, è il quarto film francese del controverso autore ed il primo con protagonista Sophie Marceau, l'ex ragazzina romantica de Il tempo delle mele (La boum, 1980), che diventerà, dopo questo film, la sua attrice feticcio, la sua musa e la sua donna per circa 16 anni. L'incontro artistico con Zulawski è stato decisivo e fondamentale per la Marceau, imprimendo alla sua carriera una svolta cruciale ed una crescita improvvisa, spazzando via la sua reputazione di sdolcinata interprete di commedie sentimentali. Solo un regista "folle" come Zulawski poteva trasformare l'idea di base del romanzo di Dostoevskij in un delirio nevrotico, esagitato, convulso e sopra le righe a base di violenza, sesso, sangue e azione frenetica. Una love story torbida, eroticamente conturbante e intrinsecamente "maledetta" sullo sfondo caotico della malavita parigina degli anni '80. Il risultato è un film isterico e diseguale, ideologicamente vulcanico e moralmente abbietto, carico di energia e di fascino oscuro, a tratti parossistico nella sua furia barocca e nella sua costante ricerca dell'eccesso, ma anche ricco di intuizioni, di sequenze cinematograficamente potenti e capace di rimanere in funambolico equilibrio sul filo teso di un cupo grottesco. Può essere visto come una giostra spericolata che contiene tutto il meglio e tutto il peggio dell'estetica di Zulawski. Accanto alla Marceau vanno segnalati Francis Huster e Tchéky Karyo, molto bravi a tratteggiare i rispettivi personaggi. In Italia la censura dell'epoca sforbiciò molte sequenze della pellicola, ritenendole troppo "spinte", ma l'originale è fortunatamente recuperabile (anche in versione doppiata) nella completa edizione in DVD uscita nel 2008.

Voto:
voto: 3/5

Nessun commento:

Posta un commento