mercoledì 23 marzo 2022

Knock Knock (2015) di Eli Roth

Evan è un architetto di successo, ricco e affascinante, vive in una splendida villa da lui stesso arredata con grande eleganza, ha una bella vita, una bella moglie e una famiglia che adora. Rimasto da solo a casa per un intero weekend, si dedica alla sua passione giovanile per i dischi e la musica, ma riceve una visita inaspettata in una notte di pioggia torrenziale. Due giovani sconosciute avvenenti bussano alla sua porta bagnate fradicie, dicono di essersi perse e chiedono di poter entrare per fare una telefonata e chiamare un taxi. Sarà l'inizio di un angoscioso incubo. Strampalato thriller del sedicente regista horror Eli Roth, inutile remake del già dimenticabile Death Game (1977) di Peter S. Traynor, a cui il grossolano Roth aggiunge una maliziosa estetica ultra patinata, un simbolismo greve che oscilla tra populismo e misoginia, e maldestre velleità di critica sociale talmente esili da sciogliersi come neve al sole non appena i ruoli diventano chiari (ovvero a metà film). Nonostante l'assenza di sangue, atrocità e violenza esplicita, questo pruriginoso tripudio di inverosimiglianza è, concettualmente, un altro "torture-porn", in accordo allo stile del suo autore fondato sull'eccesso e sull'abuso di immagini o situazioni rivolte a colpire lo spettatore nella maniera più diretta. L'estrema cura formale non riesce a celare la sua natura intima di B-movie, specialmente nella seconda parte in cui, tra dialoghi assurdi e svolte narrative imbarazzanti, si sfiora spesso il ridicolo involontario. In questa stramba rivisitazione del tipico "home invasion", persino l'appeal naturale dei tre interpreti principali (Keanu Reeves, Ana de Armas e Lorenza Izzo) svanisce sotto un accumulo di eventi implausibili, gettati lì alla rinfusa con voyeuristica frenesia. L'attrice Colleen Camp, che nell'originale del '77 interpretava una delle due protagoniste, fa una piccola apparizione in un cameo.

Voto:
voto: 1,5/5

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