mercoledì 28 gennaio 2015

Ascensore per il patibolo (Ascenseur pour l'échafaud, 1958) di Louis Malle

Julien ha una relazione clandestina con Florence, moglie del suo principale. Lei lo convince ad uccidere il marito ma, proprio mentre sta lasciando il luogo del delitto, Julien resta bloccato nell’ascensore fino all’alba. Intanto due balordi gli rubano l’auto e uccidono due turisti tedeschi. Julien sarà arrestato per questo delitto, di cui è innocente, ma non può citare, per ovvie ragioni, il suo alibi. Notevole esordio del talentuoso Louis Malle con questo noir torbido, complesso, a tratti stravagante, altre volte macchinoso, ma coraggioso nella sua evidente volontà di giocare con i codici del genero nero, per capovolgerli. Ad esempio Malle ribalta il celebre cliché hitchcockiano dell’innocente accusato di un crimine che non ha commesso, sostituendolo con un colpevole accusato, ingiustamente, di un crimine sbagliato, facendosi così suprema beffa del teorema del delitto perfetto. Malgrado alcune forzature nella trama non molto verosimili, il film ha ritmo, ha scatto, mantiene perfettamente il meccanismo della tensione per tutta la sua durata, nel suo crudele gioco d’amore e morte, aggrovigliati in un vortice di cupa perdizione. Il film venne parzialmente influenzato, nella tecnica, dalla nascente Nouvelle Vague: si pensi alla macchina da presa che pedina i protagonisti con movimenti curvilinei, in modo che lo sguardo dello spettatore quasi li avvolga, oppure alla cruda registrazione, quasi in tempo reale, delle loro emozioni attraverso un intenso realismo stilistico. Tra le sequenze memorabili ricordiamo: la passeggiata notturna di Florence nella città deserta e Julien, chiuso in ascensore, che cerca di liberarsi dalla trappola. Nel cast spiccano i protagonisti principali, Jeanne Moreau e Maurice Ronet, e segnaliamo anche la presenza di un giovane Lino Ventura, nel ruolo del commissario che si occupa delle indagini. Altro elemento eccellente è la bella colonna sonora composta dal leggendario jazzista Miles Davis.

Voto:
voto: 4/5

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