venerdì 16 gennaio 2015

Intrigo internazionale (North by Northwest, 1959) di Alfred Hitchcock

Roger Thornhill, sagace pubblicitario newyorkese, viene rapito da due uomini e portato in una villa fuori città, di proprietà di un certo Townsend, dove subisce un incessante interrogatorio. I rapitori lo hanno scambiato per un fantomatico George Kaplan e, di fronte alla sua insistenza nell’affermare di essere un altro, cercano di ucciderlo con un incidente d’auto simulato. Thornhill riesce a salvarsi per miracolo ma, tornato alla villa, vede che tutte le tracce del sequestro sono state cancellate e nessuno, polizia compresa,  sembra credere alla sua storia. Con l’aiuto di una bionda misteriosa inizia a indagare, scoprendo che Townsend si trova al palazzo dell’ONU. Ma l’uomo che si troverà di fronte, e che verrà ucciso di fronte a lui da una pugnalata letale, non è lo stesso che ha incontrato nella villa. Accusato dell’omicidio di Townsend sarà costretto a fuggire, con l’unica speranza di rintracciare il misterioso Kaplan. Giallo brillante di vivace energia, complesso intreccio, intrigante mistero ed appassionante ritmo d’azione, con il colpo di scena sempre dietro l’angolo e continui passaggi dall’ordinario allo straordinario. Rappresenta la summa dello schema narrativo hitchcockiano dell’innocente in fuga, tanto da potere essere considerato una versione aggiornata e spettacolarizzata de Il club dei 39. Anche qui c’è l’immancabile bionda che accompagna il protagonista nella fuga, con le conseguenti schermaglie sentimentali, che virano nella commedia rosa.I dialoghi sono brillantissimi (e pieni di allusioni sessuali) e la vicenda assume quasi una connotazione metafisica per la sua estrema improbabilità. Ma il talento del maestro inglese, nel raccontare questo tipo di storie, è indubbio e, tra azione spericolata, registro leggero e humour elegante, l’intrattenimento di buona qualità è garantito da questo mistery roboante con contaminazioni da comedy. Tra le scene rimaste celebri, invero più coreografiche che realmente avvincenti, ricordiamo quella dell’attacco aereo al protagonista nel campo di grano e la fuga finale sul monte Rushmore, tra le facce dei presidenti USA scolpite nella roccia. Nel cast spiccano Cary Grant, James Mason e Eva Marie Saint. Ebbe un grande successo di pubblico e critica ed alcuni ci hanno visto, con un po’ di forzatura, un antesignano del James Bond cinematografico. Il regista fa ben due camei tutti da gustare: all’inizio del film è un passeggero che perde l’autobus e poi ricompare sul treno, nel suo consueto umorismo nero, travestito da donna.

Voto:
voto: 4/5

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