domenica 4 gennaio 2015

Europa '51 (Europa '51, 1952) di Roberto Rossellini

Roma, secondo dopoguerra: Irene è la moglie felice di un diplomatico straniero, che ha una vita agiata fino a quando un tragico evento, la morte del figlio dodicenne dopo un tentato suicidio, ne sconvolge per sempre l’esistenza.  Afflitta dai sensi di colpa la donna rimette in discussione tutta la sua vita e decide di donarsi totalmente agli altri, ai sofferenti, ai bisognosi, finendo per annullare del tutto se stessa, tra lo sconcerto generale e l’incomprensione del marito. Ispirandosi alla figura della mistica francese Simone Weil, Rossellini ha tratto un dramma esistenziale teso ed asciutto, che rinuncia ad ogni velleità spettacolare per una messa in scena asettica e scarnificata, che mira all’essenza e porta alla massima esasperazione l’estetica neorealista. Opera spartiacque nella filmografia di Rossellini, segna il passaggio ad un cinema più rarefatto e intriso di suggestioni psicologiche che indagano, parallelamente, la realtà esteriore e la dimensione intima dei protagonisti. In tal senso la sua influenza su cineasti come Bresson o Antonioni è innegabile. Interamente costruito sulla protagonista, una Ingrid Bergman intensa e radiosa, che qui ci regala una delle prove più memorabili della sua carriera, è un accorato percorso interiore che parte dal dolore disperato e si sublima in un misticismo laico in bilico tra catarsi e follia. Da un regista non credente come Rossellini, questo film dal realismo severo, che scava nella coscienza umana, usando suggestioni metafisiche, appare come un estremo atto di coraggio, tra l’altro fortemente sentito perché l’autore ha provato un’esperienza simile a quella della protagonista: la scomparsa prematura di un figlio. Aspramente criticato alla sua uscita per la sua alta pretenziosità, ebbe una lavorazione travagliata con una sceneggiatura dai molti padri, tra cui Fellini, Pinelli, Dreyfus e lo stesso regista, ma il suo valore fu ampiamente riconosciuto solo tardivamente. Nel 2005 Ferzan Özpetek ne ha tratto un anonimo “clone”, Cuore Sacro, con Barbora Bobulova.

Voto:
voto: 5/5

Nessun commento:

Posta un commento