mercoledì 30 settembre 2015

Il profumo della signora in nero (Il profumo della signora in nero, 1974) di Francesco Barilli

La giovane Silvia, bella e fragile, deve combattere con i suoi traumi infantili, derivati dal senso di colpa per la morte della madre, e con una misteriosa setta, dedita alla magia nera, a cui aderiscono gli inquilini del suo stabile. Ma è tutto vero o succede soltanto nella sua mente ? Insolita commistione di psicanalisi, horror, esoterismo e mistery, con atmosfere surreali di grande fascino estetico, lampi di puro genio visionario, cadute di stile e momenti macabri di forte impatto scioccante. Tra Polanski e Argento, senza dimenticare Mario Bava, Barilli mette in scena uno dei più riusciti horror italiani degli anni '70, interamente costruito su un apparato figurativo di prim'ordine che trova il suo tripudio nella raffigurazione straniante ed onirica del quartiere romano "Coppedè". Notevole il contrasto stridente tra gli ambienti assolati dell'estate romana e la discesa negli abissi della psiche vissuta dalla protagonista. Il finale nero e truculento, di inusitata ferocia ma di ipnotico fascino oscuro e di indubbia valenza simbolica, è tra i più memorabili nel panorama dello "spaghetti" horror. Menzione speciale alla colonna sonora di Nicola Piovani, perfetta nel suo mix tra nostalgico ed angosciante.

Voto:
voto: 3,5/5

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