mercoledì 30 settembre 2015

Skyfall (Skyfall, 2012) di Sam Mendes

L'MI6 di Londra è sotto attacco per opera di una vecchia conoscenza che riemerge dal passato di M: un ex agente, Silva, dotato e brillante, da lei abbandonato anni prima sul campo e ora tornato, in veste di pericoloso terrorista internazionale, per vendicarsi. La sfida tra Bond e Silva sarà senza esclusione di colpi in giro per il mondo e si concluderà a Skyfall, un'antica residenza scozzese, dove ebbe inizio la storia di un piccolo James Bond, orfano tormentato costretto a crescere troppo in fretta. Grande successo di pubblico e critica per questo Bond n. 23, il terzo con Daniel Craig nei panni di 007, con il brillante Sam Mendes al timone che sembra voler portare un approccio autoriale in quello che è uno dei simboli più duraturi del blockbuster seriale. Senza rinnegare quanto di buono si era visto nel reboot n. 1 (“Casino Royale”) e senza rinunciare alla consueta azione spettacolare tipica della saga, il regista sposta l’attenzione sul lato umano, e debole, di Bond, sui legami di sangue, sul passato che ritorna, sui segreti scomodi. Senza svelare mai troppo, Mendes ci affascina con un cattivo di spessore, bene interpretato dall’istrionico Javier Bardem, che fa da contraltare ad uno 007 tormentato e vulnerabile, e non più granitico come un tempo. La leggerezza dei film con Roger Moore è ormai un lontano ricordo, ma il pubblico ha gradito moltissimo, al punto che questo è il capitolo che ha stabilito il record assoluto d’incassi della saga, senza tener conto dell’inflazione. Ormai il nuovo corso della fortunata serie, Bond 2.0 (come si usa dire di questi tempi), ha definitivamente tracciato una nuova direzione, più cupa, più umana e più introspettiva. Sarà difficile far meglio, ma il prossimo “SPECTRE” si è già candidato per tentare di alzare l’asticella un po’ più in alto. Ci riuscirà ?

Voto:
voto: 3,5/5

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