mercoledì 30 settembre 2015

Non ti muovere (Non ti muovere, 2004) di Sergio Castellitto

Storia di un amore intenso, proibito, tragico e "maledetto" tra un brillante chirurgo romano, Timoteo, ed una derelitta immigrata albanese, Italia, spezzata dalle angherie della vita ma ancora capace di rimettersi in gioco con disperata passione. Tra un matrimonio borghese ipocrita e fasullo ed il dramma familiare di una figlia ridotta in coma da un incidente stradale, l'inquieto Timoteo rivive nella memoria i momenti vibranti di questo suo amore segreto ed ingombrante, che ha segnato inesorabilmente la sua vita con un solco profondo impossibile da richiudere. Dall'omonimo romanzo della moglie Margaret Mazzantini, Castellitto ha tratto un film vibrante, viscerale, una dolorosa riflessione sul senso (anzi sulla mancanza di senso) della vita e dell'amore, come suggerito dalla fortunata canzone di Vasco Rossi, scritta per la colonna sonora. Non esente dal furbo sentimentalismo, dall'estetica da "soap opera" e dalla retorica a buon mercato dei prodotti nostrani di questo tipo, la pellicola riesce ad ergersi sopra la media grazie all'interpretazione intensa e struggente di Penelope Cruz che, imbruttita ad arte per l'occasione, afferma prepotentemente il suo talento di attrice drammatica, e grazie alla regia ricercata di Castellitto che, con una serie di soluzioni visive interessanti, cerca in tutti i modi di elevarsi dal format "televisivo" in cui il nostro cinema "commerciale" è perennemente invischiato. Il risultato finale è decoroso, probabilmente amplificato (ahinoi!) dalla risibile pochezza dei suoi simili.

Voto:
voto: 3/5

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