L'ambiguo magnate Goldfinger, sospettato di essere un contrabbandiere d'oro, viene controllato da Bond, che intanto non disdegna di concedersi le solite distrazioni con qualche bella donna disponibile. Dopo essere stato catturato da Goldfinger, 007 scopre il suo diabolico piano: distruggere l'intera riserva aurea degli Stati Uniti per poi trarne vantaggio e diventare l'uomo più ricco del pianeta. Con l'aiuto della sensuale Pussy Galore il nostro eroe riuscirà ad avere la meglio e a fermare il progetto criminoso. Hamilton bissa, e forse eguaglia, il successo del predecessore,
sfornando un altro eccellente capitolo della saga più famosa e longeva
della storia del cinema. Per molti contende la palma di miglior Bond a
“From Russia with Love” ma di certo ha consegnato alla memoria
collettiva parecchie scene memorabili: Bond che esce dall’acqua, si
toglie la muta e resta in abito da sera, la donna nuda ricoperta d’oro,
il cappello con lama annessa per tagliare le teste o il raggio laser che
cerca di fare a fettine il nostro eroe. Questo capitolo ha inaugurato
la lunga galleria di canzoni d’apertura di grande successo, uno dei
marchi di fabbrica di Bond. Il celebre brano dei titoli di testa, intitolato come il film, composto da John Barry e cantato da Shirley Bassey, viene solitamente ritenuto dai fans come il migliore nella storia dei film di 007.
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