mercoledì 30 settembre 2015

Inside Man (Inside Man, 2006) di Spike Lee

Cinque rapinatori irrompono nella sede centrale della Manhattan Trust, si barricano all'interno con una cinquantina di ostaggi e li costringono ad indossare tute e maschere tutte uguali. Inizia così un lungo braccio di ferro psicologico tra il carismatico capo dei malfattori ed il dinamico detective Frazier, messo al comando delle operazioni di polizia. Ma tutto si complica quando un'abile donna, supportata da amicizie potenti, interviene nel pericoloso "gioco" per tutelare oscuri interessi che la rapina potrebbe minacciare. "Caper movie", energico ed appassionante, firmato da Spike Lee, che abbandona le sue storie "di strada" per parlarci della medesima miseria morale umana e dei consueti soprusi a danno dei deboli, spostando però l'attenzione dai ghetti neri della "Grande Mela" ai colletti bianchi dell'alta finanza newyorkese. Ma i marchi di fabbrica, il ritmo serrato, i movimenti di macchina vorticosi, il montaggio frenetico, i dialoghi taglienti, i personaggi sopra le righe, restano gli stessi. Forte di una sceneggiatura calibrata (con annesso finale a sorpresa), di una confezione elegante e di un cast stellare (Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Christopher Plummer, Willem Dafoe), il regista afroamericano ci regala il suo film più "mainstream", senza però rinunciare alla qualità e all'etica sociale tipiche di tutto il suo percorso cinematografico, riuscendo così ad accontentare i palati di ogni tipo. Comunque lo si guardi, questo accattivante poliziesco, tutto giocato sul perfido filo dell'inganno, garantisce ampiamente un intrattenimento intelligente e si compiace di mostrare, impunemente, l'atmosfera di divertissement d'autore, che è alla base dell'opera.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento