I
contadini di un povero villaggio messicano, vessati dai soprusi di una banda di
fuorilegge senza scrupoli, chiedono aiuto ad un gruppo di sette pistoleri che
accorrono prontamente in loro soccorso. Sarà l’inizio di una serie di
sanguinose battaglie tra gli avventurieri e i bandidos. Celebre remake in salsa western del capolavoro di
Kurosawa, I
sette samurai, che sposta l’azione dal Giappone del XVI secolo al
Messico della vecchia frontiera, gli rimane fedele nella struttura narrativa ma
lo contamina con una più convenzionale azione spettacolare che strizza l’occhio
alle grandi produzioni hollywoodiane. La ferocia visiva, la tensione drammatica
e l’introspezione lirica dello straordinario film ispiratore vengono
puntualmente perdute in un vibrante marasma di duelli e sparatorie. Se
paragonata all’originale l’opera di Sturges perde la sfida su tutti i fronti e,
nonostante il grande successo di pubblico e critica, resta un western
appassionante ma discontinuo, epico ma a tratti verboso, in fin dei conti
stereotipato e sopravvalutato, sebbene non manchino le sequenze mirabolanti che
garantiscono un valido intrattenimento. L’avventurosa vicenda è narrata con
piglio deciso dal regista dell'Illinois, che pone il suo alto senso scenico al
servizio di un cast stellare, in forte odore di divismo, e difficilmente
ripetibile: Yul Brynner, Steve McQueen, Eli Wallach, Charles Bronson, James
Coburn, Robert Vaughn. Ma il punto di forza maggiore della pellicola, che ha
contribuito non poco a farla rimanere impressa nella memoria collettiva, è la
leggendaria colonna sonora di Elmer Bernstein, una delle partiture più belle e
famose della Storia del Cinema. L’enorme successo al botteghino del film diede
origine a tre dimenticabili seguiti, una serie televisiva degli anni ‘90, uno
strampalato spin-off fantascientifico
ed un remake con Denzel Washington, diretto da Antoine Fuqua, in uscita nel
2016.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento