giovedì 1 settembre 2016

I magnifici sette (The Magnificent Seven, 1960) di John Sturges

I contadini di un povero villaggio messicano, vessati dai soprusi di una banda di fuorilegge senza scrupoli, chiedono aiuto ad un gruppo di sette pistoleri che accorrono prontamente in loro soccorso. Sarà l’inizio di una serie di sanguinose battaglie tra gli avventurieri e i bandidos. Celebre remake in salsa western del capolavoro di Kurosawa, I sette samurai, che sposta l’azione dal Giappone del XVI secolo al Messico della vecchia frontiera, gli rimane fedele nella struttura narrativa ma lo contamina con una più convenzionale azione spettacolare che strizza l’occhio alle grandi produzioni hollywoodiane. La ferocia visiva, la tensione drammatica e l’introspezione lirica dello straordinario film ispiratore vengono puntualmente perdute in un vibrante marasma di duelli e sparatorie. Se paragonata all’originale l’opera di Sturges perde la sfida su tutti i fronti e, nonostante il grande successo di pubblico e critica, resta un western appassionante ma discontinuo, epico ma a tratti verboso, in fin dei conti stereotipato e sopravvalutato, sebbene non manchino le sequenze mirabolanti che garantiscono un valido intrattenimento. L’avventurosa vicenda è narrata con piglio deciso dal regista dell'Illinois, che pone il suo alto senso scenico al servizio di un cast stellare, in forte odore di divismo, e difficilmente ripetibile: Yul Brynner, Steve McQueen, Eli Wallach, Charles Bronson, James Coburn, Robert Vaughn. Ma il punto di forza maggiore della pellicola, che ha contribuito non poco a farla rimanere impressa nella memoria collettiva, è la leggendaria colonna sonora di Elmer Bernstein, una delle partiture più belle e famose della Storia del Cinema. L’enorme successo al botteghino del film diede origine a tre dimenticabili seguiti, una serie televisiva degli anni ‘90, uno strampalato spin-off fantascientifico ed un remake con Denzel Washington, diretto da Antoine Fuqua, in uscita nel 2016.

Voto:
voto: 3,5/5

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