mercoledì 28 settembre 2016

Magnifica ossessione (Magnificent Obsession, 1954) di Douglas Sirk

Il ricco seduttore Bob Merrick causa indirettamente la morte di un medico e la cecità di sua moglie Joyce. Colpito dal rimorso egli diventa un valente chirurgo, opera con successo la donna restituendole la vista, se ne innamora e finisce per sposarla. Questo fiammeggiante melodramma, remake di Al di là delle tenebre (1935) di J.M. Stahl, è un’opera fondamentale e quintessenziale della filmografia di Douglas Sirk, perché ne ha codificato definitivamente lo stile visivo e le ossessioni formali, dando forma concreta alla sua estetica elegante ed intensa. Tedesco fuggito in America, Sirk è diventato famoso per i suoi melodrammi feroci, formalmente sontuosi ma percorsi da una sottile tensione che striscia sotto pelle, ovvero quell’intreccio di passioni e di pulsioni che la bigotta società americana degli anni ’50 doveva tenere ben celata sotto la patina inamidata del conformismo borghese. Nonostante l’esilità della trama la pellicola è un vero piacere per gli occhi, un tripudio di misticismo sentimentale incorniciato dalla splendida fotografia cromaticamente opulenta e da una messa in scena dallo stile impeccabile. E’ anche un film recitato benissimo dal cast principale composto da Jane Wyman, Rock Hudson, Barbara Rush e Otto Kruger. Vanta enormi schiere di appassionati, come tutti i melodrammi sirkiani, ed è da collocare tra i grandi classici del genere romantico della vecchia Hollywood.

Voto:
voto: 4/5

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