Una
misteriosa ondata di violenza sconvolge la città di Los Angeles e ne insanguina
le strade. Persone apparentemente normali e fino a quel momento irreprensibili,
si trasformano di colpo in spietati assassini che uccidono senza un reale
movente. L’unico che sembra capirci qualcosa è l’enigmatico agente FBI Lloyd
Gallagher che, quasi apparso dal nulla, ha le idee chiare sul nemico a cui sta
dando la caccia: un parassita alieno che s’impossessa degli esseri umani trasformandoli
in mostri sanguinari. La malefica entità si trasferisce come un virus da un corpo
all’altro, abbandonandolo dopo che questo è morto per cercarne subito un altro
da possedere. Affascinante e riuscita commistione tra horror, fantascienza e
azione in questo film sicuramente derivativo ma teso e scattante, che sa
garantire un solido intrattenimento action,
regalandoci più di una sequenza inquietante. I debiti con L'invasione degli ultracorpi (1956) di Don Siegel e con La cosa (1982) di John Carpenter non
sfuggiranno agli appassionati del genere sci-fi,
ma questa “piccola” pellicola di Sholder sa ritagliarsi una propria dimensione
originale, con la sua connotazione di violento poliziesco urbano che nasconde
una verità più agghiacciante. Nel nostro paese è passato in sordina ed è quasi
sconosciuto, ma in America ha numerosi ammiratori che lo collocano tra i cult
degli anni ’80. Ha avuto un sequel assai peggiore ed ha sicuramente influenzato
il successivo, e più famoso, Il tocco del
male (Fallen, 1998) di Gregory
Hoblit. Nonostante la sua aria da B-movie
il film si avvale di ottimi effetti speciali che ne aumentano l’efficacia. Nel
cast citiamo Kyle MacLachlan (attore feticcio di David Lynch), Michael Nouri e
Claudia Christian. La sequenza della sexy ballerina di lap dance posseduta dall’alieno merita, già da sola, il prezzo del
biglietto. Consigliato agli amanti del genere horror/sci-fi o ai fans della serie di X-Files, di cui il film di Sholder sembra quasi anticipare le atmosfere.
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