Brooklyn,
New York, 22 agosto 1972: tre balordi tentano un colpo in banca e due di loro
restano intrappolati all’interno con numerosi ostaggi. Sarà l’inizio di un
lungo braccio di ferro tra i rapinatori e la polizia, con i primi che chiedono
un aereo per fuggire all’estero in cambio della vita dei prigionieri.
L’intervento dei mass media fa trasmettere in diretta la cronaca dei fatti, con
le personalità, le motivazioni e la vita privata dei banditi che diventano di
dominio pubblico. Ben presto la folla di curiosi, radunatasi fuori dalla banca,
inizia a “tifare” per loro. Eccellente dramma d’azione, cinico, veemente e
nervoso, basato su un fatto di cronaca nera realmente avvenuto nella “grande
mela”. E’ un classico del cinema di Lumet, uno dei suoi film migliori e più
conosciuti, nonché uno dei grandi cult degli anni ’70, periodo di cui la
pellicola incarna perfettamente lo spirito libero e selvaggio. Calibrato nella
ricostruzione ambientale, solido nella sceneggiatura (premiata con l’Oscar),
teso nel ritmo che non dà tregua, eccellente nella caratterizzazione dei
personaggi principali e tagliente nei dialoghi al fulmicotone, ebbe un vasto
successo di pubblico ed un largo consenso di critica, entrando prepotentemente
nella cultura popolare della sua epoca. I suoi meriti maggiori consistono
nell’abilità del grande regista americano di coniugare poliziesco d’azione,
critica sociale, dramma civile, commedia nera, con punte tragiche di alto
spessore metaforico. Straordinario Al Pacino in una delle sue interpretazioni
più intense e sfaccettate, ma tutto il cast di contorno è notevole. E’ uno dei
cinque film in cui recita, egregiamente, il compianto John Cazale, attore molto
apprezzato negli anni ’70 e purtroppo scomparso prematuramente per una grave
malattia. Spike Lee ha reso un sentito omaggio al film di Lumet nel suo Inside
Man, in cui questo titolo viene citato ripetutamente durante i dialoghi
tra rapinatori e polizia.
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