giovedì 29 settembre 2016

Irma la dolce (Irma la Douce, 1963) di Billy Wilder

Nestor, ex poliziotto, sognatore dal cuore d’oro, s’innamora perdutamente di Irma, bella prostituta parigina. Corroso dalla gelosia fa di tutto per convincere la donna a frequentare un unico cliente, il ricco Lord X, che in realtà è lo stesso Nestor travestito. Divenuto ben presto geloso persino del suo alter ego, il nostro ne inscena la finta morte, ma finirà per essere accusato dell’omicidio del fantomatico lord. Travolgente commedia di Wilder tratta da un musical francese (“Irma la Douce”),  musicato da Marguerite Monnot e scritto da Alexandre Breffort. Con un perfetto meccanismo che dosa sapientemente i tempi comici, le irresistibili gag, un trasognato romanticismo in rosa e la consueta vena farsesca che stinge nel dramma (tipica del geniale autore), quest’opera straripante riattualizza il genere “vaudeville” e ci regala una caustica riflessione sul tema dello sdoppiamento di personalità. Straordinarie le scenografie di Alexandre Trauner che ha ricostruito interamente negli studi hollywoodiani le strade di Parigi, donandogli una stilizzazione magica che costituisce la cifra estetica più intima del film. Bravissimi i due interpreti principali, Jack Lemmon e Shirley MacLaine, che si confermano come una delle migliori coppie mai viste sul grande schermo. Su tre nomination la pellicola vinse un solo Oscar, per la colonna sonora di André Previn che riadattò l’originale francese. Agile, scatenata, sofisticata e sentimentale, questa commedia brillante costituisce l’ennesima gemma nell’itinerario artistico di Wilder.

Voto:
voto: 4/5

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