Delos è un parco di
divertimenti avveniristico e tecnologico per gente ricca in cerca di
avventurose emozioni, disposta a pagare fino a mille dollari al giorno per poterlo
visitare. Il parco è diviso in tre aree tematiche che ricostruiscono negli
scenari, nelle atmosfere e nei personaggi tre periodi storici del passato: l’antica
Roma (Roman world), il Medioevo (Medieval World) ed il Far West (Westworld). La
grande attrattiva è la presenza di androidi artificiali perfettamente identici
agli esseri umani con cui i visitatori possono interagire, per duelli all’ultimo
sangue o per avventure sessuali, senza alcun timore di sorta perché i robot,
controllati da un complesso sistema artificiale computerizzato, sono
programmati per soccombere e non far mai del male alle persone reali. Ma
durante la visita dei due amici Peter Martin e John Blane, che prediligono l’area
Westworld, un misterioso bug
informatico al computer di controllo centrale fa impazzire gli androidi, che si
ribellano contro gli umani dando vita a una strage. I superstiti dovranno
lottare con tutte le loro forze contro un implacabile pistolero vestito di nero,
che bracca le sue prede con feroce determinazione. Ideato, scritto e diretto da
Michael Crichton (qui al suo esordio cinematografico), questo piccolo gioiello
di fantascienza apocalittica sembra anticipare alcune tematiche che poi
decreteranno il successo del suo romanzo più famoso (Jurassic
Park) e rappresenta il più autorevole precursore del filone della
tecnologia che si ribella all’uomo, che sarà poi ampiamente saccheggiato da
tanta cinematografia a venire. Sospeso tra l’incubo distopico e la favola nera,
ha le cadenze di un’allegoria violenta sui mali del progresso e ci regala scene
indimenticabili cariche di suspense angosciante. Fu il primo film ad utilizzare
compiutamente gli effetti speciali in computer grafica (ma solo per poche brevi
sequenze) e le sue influenze sui vari Terminator
e affini sono più che evidenti. Il suo punto di forza maggiore è la magnetica
caratterizzazione del robot pistolero offerta da Yul Brynner, con un’interpretazione
così memorabile da entrare nell’immaginario dei fans del genere sci-fi. Il carismatico attore di origine
russa adotta lo stesso look del personaggio da lui stesso interpretato
nel celebre I magnifici sette, ma
conferendogli un aspetto sinistro e impassibile degno di un demone tecnologico
la cui unica missione è quella di scatenare la propria vendetta sul creatore
umano. L’utilizzo delle riprese in soggettiva dal punto di vista del robot che
bracca le sue vittime è un ulteriore valore aggiunto di questa pellicola fondante
e, forse inconsapevolmente, geniale, perché in grado di stabilire un nuovo
modello per la fantascienza successiva. Agghiacciante e preveggente fu un
grande successo di pubblico negli Stati Uniti ed è unanimemente considerato uno
dei cult assoluti degli anni ’70, di grande influenza e impatto sulla cultura
popolare americana. In Italia passò più in sordina, salvo poi essere
puntualmente rivalutato nei decenni successivi alla sua uscita.
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