lunedì 13 marzo 2017

Angel-A (Angel-A, 2005) di Luc Besson

Un immigrato magrebino, André, ladruncolo di mezza tacca, oberato dai debiti e braccato da strozzini violenti, decide di farla finita gettandosi da un ponte sulla Senna, a Parigi. Qui incontra Angela, che ha le sue stesse intenzioni, e la salva dalle acque, compiendo il primo atto coraggioso della sua pavida vita. La donna, alta, bionda e bellissima, si dedica all’uomo con angelica devozione e lo aiuta a rimettere insieme i pezzi della sua squallida esistenza. Ma l’amore è in agguato. Favola fantastica sentimentale diretta con piglio moderno ed emotiva partecipazione da Luc Besson, che qui confenziona il suo personale (e smisurato) atto d’amore verso la sua città (Parigi), ritratta in uno splendido bianco e nero con gli occhi sognanti di un innamorato. Tra momenti poetici, ingenue facilonerie e pistolotti romantici, è un film per sognatori che contiene tutti i pregi e i difetti del cinema dell’autore. Vale soprattutto per la raffinata fotografia in bianco e nero, per le citazioni colte al cinema classico (Renoir, Vigo, Wenders, Capra), per la sontuosa caratterizzazione della “Cité des lumières”, mai così bella sul grande schermo, e per la notevole capacità nel dirigere due attori fisicamente agli antipodi come Jamel Debbouze (basso, bruno, buffo) e Rie Rasmussen (longilinea, sexy, statuaria), traendo il meglio da entrambi. Come tutte le fiabe ha una morale (spicciola) e la sua dimensione fantastica, contaminata dallo spiritualismo della tematica “angelica”, stinge nella parabola salvifica da romanzo di formazione. Non c’è dubbio che si tratti (anche) di un forte esercizio di stile, ma il regista trova sempre la via per arrivare al cuore del pubblico, senza mai dimenticare la sua proverbiale irriverenza: la spiegazione delle presunte prestazioni sessuali compiute da Angela per aiutare il suo André portano in scena un coup de théâtre magistrale, in perfetto stile Besson. La camminata felina della Rasmussen lascia il segno come la splendente bellezza delle icone parigine.

Voto:
voto: 3,5/5

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