giovedì 30 marzo 2017

Ex Machina (Ex Machina, 2015) di Alex Garland

Caleb, giovane programmatore che lavora per una grande compagnia che si occupa di hi-tech e di internet, vince un concorso aziendale che gli consente di trascorrere una settimana in un isolato e iper-tecnologico rifugio nei boschi. Qui incontra Nathan, leggendario fondatore e capo della società, geniale ed eccentrico, che gli svela il reale motivo del suo soggiorno nella remota località. Caleb dovrà interagire (e quindi testare) un nuovo prototipo di intelligenza artificiale, chiamato Ava, installato nel bel corpo di una ragazza robot. Il primo film diretto dallo sceneggiatore Alex Garland è un thriller fantascientifico “da camera” costruito su atmosfere rarefatte e sospese. I tre personaggi principali appaiono allo spettatore come i pesci di un acquario: un genio creatore malato di egocentrismo, un nerd ingenuo usato come marionetta, una femmina robot sensuale e vulnerabile. Partendo da un tema più che abusato (il rapporto uomo-macchina), la pellicola si dipana con stile claustrofobico tra romanticismo d’antan e suggestioni horror, nascondendo sotto la patina hi-tech la sua vera anima di parabola sulla manipolazione e sulla solitudine. Una solitudine inesorabile che attanaglia, in modi e livelli diversi, tutti i tre protagonisti principali. Il contrasto tra le ambientazioni asettiche ed il fuoco che, evidentemente, anima i personaggi (pur celato sotto una coltre di falsa imperturbabilità), non si traduce in accattivanti spunti narrativi e la (presunta) “sorpresa” del finale appare frettolosa e disordinata. Probabilmente le femministe incallite apprezzeranno, sebbene tutto sia riconducibile ai soliti clichè sull’emancipazione della donna che il moderno conformismo impone come dazio da pagare al politicamente corretto. In quest’opera di intrigante impaginazione estetica, che saggiamente preferisce la malia psicologica al fracasso di analoghe pellicole hollywoodiane, ciò che manca è quel lampo di estro creativo che sappia renderla originale, elevandola sopra la media di un’onesta maestranza. Nel cast figurano Alicia Vikander (che fu preferita a Felicity Jones, scelta iniziale del regista), Domhnall Gleeson e Oscar Isaac. Il film ha comunque riscosso molti consensi (un po’ esagerati) ed ha ottenuto un Oscar per i migliori effetti speciali sulle due nomination ricevute (la seconda era per la sceneggiatura originale, scritta dallo stesso regista).

Voto:
voto: 3/5

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