venerdì 31 marzo 2017

Festen - Festa in famiglia (Festen, 1998) di Thomas Vinterberg

Una famiglia dell’alta borghesia danese si riunisce al gran completo nella tenuta di campagna per festeggiare i 60 anni del fiero patriarca Helge. Quando viene chiesto al primogenito Christian di tenere un discorso, prima del brindisi, in memoria di sua sorella gemella Linda, morta suicida l’anno prima, sarà l’inizio del caos. Tra le pieghe acide di una crudele “cena delle beffe” si nasconde il più cupo e feroce film antiborghese degli anni ’90. Diretto con esagitata enfasi espressiva da Thomas Vinterberg, uno dei fondatori del manifesto artistico “Dogma 95 insieme al più famoso Lars von Trier, è un lucido apologo iconoclasta che mira a scardinare, ideologicamente, alcuni fondamenti della borghesia: la figura paterna, la coesione familiare, il conformismo ipocrita, l’insieme di rituali, buone maniere e mondanità che nascondono miserie morali e drammi inconfessabili. Un po’ programmatico nel suo impianto “a tesi”, guarda al cinema dell’ultimo Bergman e al teatro strindberghiano, ma stilisticamente aderisce pedissequamente al “Dogma” con un uso frenetico della camera a spalla che bracca i personaggi e la totale rinuncia delle luci di scena. L’ottima direzione del cast, la sicurezza della messinscena ed il costante ribaltamento tra ciò che sembra e ciò che è, ne fanno un’opera ammaliante, importante e, a suo modo, solenne. Una parabola anarchica degna di Buñuel che ammicca alla tragedia greca di Euripide e trasforma lo scenario della festa in una cannibalica resa dei conti, in cui ciascuno smette la propria maschera sociale per dar voce ai dolori repressi, scoperchiando cupi abissi di disperazione e antichi orrori indicibili. L’unico momento di sincera tenerezza della pellicola è nell’incontro onirico tra Christian e la sua defunta sorella, girato a lume di candela con un’atmosfera rarefatta che concede un toccante momento di pausa al clima belligerante innescato dalle atroci rivelazioni del protagonista. Premiato al Festival di Cannes con il gran Premio della giuria e acclamato dai critici come nuovo fiore all’occhiello del cinema nordico, questo film duro e puro annovera nel cast Ulrich Thomsen, Henning Moritzen, Thomas Bo Larsen, Paprika Steen e Birthe Neumann.

Voto:
voto: 4/5

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