Una
famiglia dell’alta borghesia danese si riunisce al gran completo nella tenuta
di campagna per festeggiare i 60 anni del fiero patriarca Helge. Quando viene
chiesto al primogenito Christian di tenere un discorso, prima del brindisi, in
memoria di sua sorella gemella Linda, morta suicida l’anno prima, sarà l’inizio
del caos. Tra le pieghe acide di una crudele “cena delle beffe” si nasconde il
più cupo e feroce film antiborghese degli anni ’90. Diretto con esagitata
enfasi espressiva da Thomas Vinterberg, uno dei fondatori del manifesto
artistico “Dogma 95” insieme al più famoso Lars von Trier, è un lucido
apologo iconoclasta che mira a scardinare, ideologicamente, alcuni fondamenti
della borghesia: la figura paterna, la coesione familiare, il conformismo
ipocrita, l’insieme di rituali, buone maniere e mondanità che nascondono
miserie morali e drammi inconfessabili. Un po’ programmatico nel suo impianto
“a tesi”, guarda al cinema dell’ultimo Bergman e al teatro strindberghiano, ma
stilisticamente aderisce pedissequamente al “Dogma” con un uso
frenetico della camera a spalla che bracca i personaggi e la totale rinuncia
delle luci di scena. L’ottima direzione del cast, la sicurezza della
messinscena ed il costante ribaltamento tra ciò che sembra e ciò che è, ne
fanno un’opera ammaliante, importante e, a suo modo, solenne. Una parabola
anarchica degna di Buñuel che ammicca alla tragedia greca di Euripide e
trasforma lo scenario della festa in una cannibalica resa dei conti, in cui
ciascuno smette la propria maschera sociale per dar voce ai dolori repressi,
scoperchiando cupi abissi di disperazione e antichi orrori indicibili. L’unico
momento di sincera tenerezza della pellicola è nell’incontro onirico tra Christian
e la sua defunta sorella, girato a lume di candela con un’atmosfera rarefatta
che concede un toccante momento di pausa al clima belligerante innescato dalle atroci
rivelazioni del protagonista. Premiato al Festival di Cannes con il gran Premio
della giuria e acclamato dai critici come nuovo fiore all’occhiello del cinema
nordico, questo film duro e puro annovera nel cast Ulrich Thomsen, Henning
Moritzen, Thomas Bo Larsen, Paprika Steen e Birthe Neumann.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento