sabato 12 agosto 2023

L'estate addosso (2016) di Gabriele Muccino

Marco ha appena compiuto 18 anni e, grazie a dei soldi imprevisti che gli arrivano dall'assicurazione, riesce a coronare il suo sogno di un viaggio negli Stati Uniti. Il giovane arriva a San Francisco, ospitato da una coppia gay composta da Matt e Paul. Ma qui trova anche Maria, una sua compagna di classe che lui detesta e che si è rivolta al medesimo organizzatore di viaggi. La ragazza, soprannominata "la suora" per il suo carattere bigotto, è inizialmente sconcertata dalla relazione omosessuale tra i padroni di casa, ma, lentamente, con la complicità della bella stagione e dell'atmosfera da occasione irripetibile, i quattro inizieranno a conoscersi meglio e a stabilire dei legami oltre le loro aspettative. Scritto da Gabriele Muccino insieme a Dale Nall e diretto con sincopata enfasi emotiva dal regista romano, questo dramma sentimentale con tocchi da commedia adolescenziale, è un racconto euforico ed entusiasta che intende celebrare l'estate della vita, quella che non dimenticherai mai e che ti porterai dentro per sempre. In questo caso detta estate coincide con la fine dell'innocenza e l'inizio dell'età adulta per due giovani italiani che si ritrovano, si scontrano e si immergono nella società americana ben più libera, emancipata e progressista (almeno nelle idee dell'autore). Muccino torna a guardare all'America e lo fa, nuovamente, con occhio profano e idealizzato, attingendo al proprio immaginario più che alla realtà, e scegliendo, non a caso, la lontana San Francisco che per noi europei è, da sempre, luogo simbolo di trasgressione, evasione e libero pensiero. Il film, in tutto e per tutto tipico del regista e dei suoi stilemi diventati marchi di fabbrica, ha tanta energia, tanta utopia, e quell'impellenza furiosa tipica dei giovani che si sentono invincibili e che vivono ogni giorno come se fosse l'ultimo della loro vita. Ma è anche altrettanto carico di superficialità, di dialoghi banali, di stereotipi a iosa e di svolte di sceneggiatura così affrettate da apparire del tutto implausibili. L'America "di Muccino" ci appare (ancora una volta) più fantasticata che vissuta, un ulteriore luogo comune da aggiungere agli altri e filtrato attraverso uno sguardo che sembra quasi essere in soggezione di fronte al suo mito. L'atmosfera nostalgica da "ultima spiaggia" che accompagna l'intero film è ben accompagnata dalla colonna sonora scritta per l'occasione dal cantautore Jovanotti. I giovani interpreti non sembrano tutti a loro agio, a parte Matilda Anna Ingrid Lutz che ci offre la performance più spigliata e sciolta, anche se il suo personaggio (per problemi non suoi ma di scrittura) è quello meno credibile nell'evoluzione. I vari scenari americani (la California, New Orleans, Cuba) sono di affascinante bellezza, ma seguono anche una tranquillizzante visione tipicamente "da cartolina".

Voto:
voto: 2,5/5

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