Michael Pearson, americano emigrato a Londra dove ha fondato un impero milionario basato sul traffico di cannabis, ha intenzione di ritirarsi dagli affari, vendere tutto al ricco Matthew Berger e godersi la vita insieme a sua moglie Rosalind. Un investigatore privato chiamato Fletcher indaga sul business di Pearson e mette in vendita le sue scoperte offrendole al gangster Raymond Smith in cambio di 20 milioni di sterline. Ma questo è solo l'inizio di una lunga serie di inganni, doppi giochi e tradimenti che vedono entrare in scena anche un losco criminale russo, un narcotrafficante cinese ed un pittoresco furfante dei sobborghi a capo di una gang di rapper e di lottatori. Tutti in qualche modo interessati a mettere le mani sul business di Pearson. Questo intricato crime d'azione, scritto e diretto da Guy Ritchie, vede il ritorno dell'autore inglese al cinema dei suoi inizi che lo ha reso celebre: una gangster story di ambientazione britannica ricca di violenza, ironia nera, personaggi stravaganti, dialoghi irriverenti, situazioni grottesche e cattivi alla moda, in bilico tra la simpatia canagliesca e la crudeltà spietata. Il film è volutamente modellato sull'estetica e sulle atmosfere degli anni '90 (vedi ad esempio i numerosi riferimenti sarcastici alla casa di produzione Miramax, che sono tutt'altro che casuali) ed abbraccia uno stile semiserio che oscilla tra il noir e la farsa, con un continuo gioco di contrasti tra ambienti lussuosi e abiti eleganti (ovvero la facciata rispettabile dei gangster arricchiti) ed il lato oscuro della vita criminale, fatto di omicidi, torture, mutilazioni e cadaveri. Per quanto la pellicola offra un piacevole intrattenimento per gli amanti del genere, bisogna riconoscere che emerge a tratti una chiara sensazione di stanchezza e di ripetizione, in una storia un po' troppo arzigogolata e stiracchiata, che sembra quasi una rielaborazione meno vivace di pellicole precedenti del regista. Il cast è, come al solito, di grande livello con nomi come Matthew McConaughey, Charlie Hunnam, Michelle Dockery, Hugh Grant, Jeremy Strong, Lyne Renée, Colin Farrell e Henry Golding. Analogamente vanno segnalate la fotografia plumbea di Alan Stewart e la colonna sonora non originale ricca di brani cool. Il film è stato comunque un successo al botteghino, incassando circa 115 milioni di dollari a fronte di un budget produttivo di 20 milioni, e questo nonostante l'esplosione della pandemia di covid-19 che ne ha stroncato la corsa a metà strada.
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