martedì 25 febbraio 2014

Dallas Buyers Club (Dallas Buyers Club, 2013) di Jean-Marc Vallée

Dramma biografico che tratta con maturità e distacco temi scottanti e sempre attuali: la malattia (l'AIDS), le discriminazioni, le ingiustizie sociali e lo strapotere "mafioso" delle grandi case farmaceutiche che mirano al proprio interesse economico più che alla salute pubblica. Tutte cose già viste ma il merito del film è quello di evitare i facili moralismi, la tentazione del sentimentalismo e la consueta retorica americana sul "cattivo" che abbraccia, suo malgrado, un percorso di espiazione finendo per redimersi. Questi rischi vengono, in buona parte, evitati grazie a dei personaggi ruvidi, detestabili, deboli e profondamente veri. E', essenzialmente, un film d'attori: bravo Matthew McConaughey nel ruolo dello spregevole protagonista, encomiabile per il grande impegno fisico profuso (un dimagrimento di oltre 20 chili) e per una prestazione di evidente partecipazione emotiva. Ma è addirittura straordinario Jared Leto, nei panni del travestito Rayon, che ci offre una performance incredibilmente variegata ed intensa per sguardi, atteggiamenti, cambi d'umore, alternando momenti intimisti ad altri sopra le righe: praticamente l'Oscar di non protagonista è già suo di diritto. E' anche un film "furbo" perchè è evidente la sua progettazione con intento "acchiappa-premi" ma resta, senza dubbio, ben sopra la media, credibile e toccante.

Voto:
voto: 3,5/5

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