martedì 25 febbraio 2014

Gli spietati (Unforgiven, 1992) di Clint Eastwood

Alcune prostitute promettono una lauta ricompensa a colui che ucciderà i due balordi che hanno picchiato e sfregiato una di loro. William Munny, assassino senza scrupoli che si è ritirato da tempo dalla vita pericolosa per dedicarsi a una fattoria e a due figli piccoli, decide di accettare l'offerta e parte all'inseguimento insieme a un vecchio amico di colore. Ma dovrà fare i conti con il violento sceriffo del paese, da tutti conosciuto come "Little Bill", in cui troverà un degno avversario. Straordinario western nero di Clint Eastwood, a metà strada tra Peckinpah e Leone, che tratteggia un mondo in disfacimento, privo di regole e coordinate morali, dove la violenza ed il sopruso sono le uniche opzioni possibili. Autunnale nei toni e asciutto nello stile, si avvale di una galleria di personaggi ruvidi, crudeli, "imperdonabili" (come suggerito dal titolo originale) tra cui spiccano Gene Hackman (premiato con l'Oscar) ed il solito Eastwood nel doppio ruolo di attore regista. In bilico tra classico e moderno, è il western definitivo, il canto del cigno di un genere glorioso che tanto ha segnato l'immaginario collettivo. La riflessione dell'autore sulla violenza come radice seminale e fondante della società americana è di alto spessore figurativo. Oltre a Gene Hackman miglior attore non protagonista vinse altri tre Oscar: miglior film, regia e montaggio. Eastwood lo ha esplicitamente dedicato ai suoi maestri, "Sergio and Don", ovvero Leone e Siegel che ne hanno formato l'estetica rigorosa trasferendogli lo smisurato amore per i generi, che il nostro ha saputo riconiugare con uno stile di classica misura e di sobria compostezza. In questo film magistrale tutto è memorabile, anche le struggenti musiche composte dallo stesso regista. Va ascritto tra i capolavori del genere western e tra le migliori pellicole degli anni '90.

Voto:
voto: 4,5/5

Nessun commento:

Posta un commento