martedì 25 febbraio 2014

La meglio gioventù (La meglio gioventù, 2003) di Marco Tullio Giordana

Opera smisurata del bravo regista milanese, Marco Tullio Giordana, da sempre attento alle problematiche sociali ed all'impegno civile, che qui realizza il suo film migliore: compendio, apoteosi e manifesto del suo cinema. Nato inizialmente come film tv, coprodotto dalla RAI, fu presentato al Festival di Cannes 2003 dove ottenne un grande successo di critica e pubblico e venne premiato nella sezione "Un certain regard". L'inaspettato successo ed il (meritato) plauso generale convinsero i produttori a "convertirlo" in film per il cinema ed uscì, quindi, in sala diviso in due parti, vista l'enorme durata di oltre 6 ore. Dopo alcuni fortunati passaggi televisivi nazionali è uscito anche negli Stati Uniti, distribuito da Miramax nel 2005, dove ha bissato l'unanimità di consensi di pubblico e critica. Film enorme che fonde, con lucida coerenza e garbata umanità, diversi generi nobili del cinema italiano: il romanzo popolare, il melodramma, il racconto storico e la critica sociale. Attraverso le vicende di due generazioni di una famiglia romana del ceto medio, i Carati, si narrano 40 anni di storia d'Italia, dal 1966 agli anni 2000, attraverso episodi chiave: l'alluvione di Firenze, le rivolte giovanili, il terrorismo, gli anni di piombo, gli scontri di piazza, i mondiali di calcio, le stragi siciliane. Tra drammi familiari, amori difficili, incroci di destini ed amicizie che resistono al tempo, non mancano caustici spunti di riflessione sul cambiamento dei costumi, sui mutamenti sociali e sul fallimento politico di una classe dirigente che si è esteso ad una generazione di idealisti pentiti. In un cast omogeneo ed ispirato spiccano la dolente Giorgia, ragazza disturbata con problemi mentali, di Jasmine Trinca ed il tormentato Matteo di Alessio Boni. E' il miglior film italiano del nuovo millennio, l'unico che può essere accostato a capolavori del passato, come il C'eravamo tanto amati di Scola, di cui costituisce una brillante e solida riattualizzazione. Il titolo del film è tratto da una raccolta di poesie di Pier Paolo Pasolini, come omaggio al grande regista poeta tragicamente scomparso nel 1975.

Voto:
voto: 4,5/5

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