martedì 25 febbraio 2014

Point Break (Point Break, 1991) di Kathryn Bigelow

Il giovane agente FBI Johnny Utah si infiltra in incognito in un gruppo di spericolati surfisti californiani dediti al culto del fisico, allo sport estremo ed alle sensazioni forti. Lo scopo di Utah è quello di intercettare una inafferrabile banda di rapinatori che, con il volto coperto da maschere di presidenti americani, hanno messo a segno un numero impressionante di colpi in banca senza mai commettere un errore. Pur sospettando di aver individuato i suoi obiettivi, il nostro si farà affascinare dalla bella Tyler e dalle trasgressive ideologie del leader del gruppo, Bodhi. Combattuto tra il senso del dovere e l'attrazione verso il gruppo di avventurieri, Utah dovrà fare una difficile scelta. Machismo imperante ed azione frenetica per questo thriller targato Bigelow che ha l'adrenalina nel sangue e la trasgressione nell'anima. Il plot è abbastanza tipico e, tutto sommato, prevedibile nello svolgimento, ma il film si fa apprezzare per il carismatico personaggio di Bodhi, la cui "dottrina", a metà strada tra anarchia ed esoterismo, resta, comunque, di grana grossa, e per il montaggio serrato che garantisce un piacevole intrattenimento da serata action. Il senso reale dell'opera è la sfida dell'uomo alla morte e l'onda ne rappresenta la metafora possente, peccato che tutto sia troppo hollywoodiano e resti appena in superficie. La Bigelow si conferma donna "tosta" che fa film "da uomini", ma con un notevole gusto per l'immagine. E' un piccolo cult giovanile dei 90's.

Voto:
voto: 3,5/5

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