Un fotografo trentenne incontra una quattordicenne di nome Hayley dopo una lunga frequentazione in una chat di internet. Dopo alcuni convenevoli tra i due scatta presto la medesima intesa che li aveva portati a conoscersi dopo gli "incontri" virtuali. Hayley, che nonostante l'età appare assai sveglia e pronta nelle risposte, decide di seguire l'uomo nel suo appartamento per dare seguito alla conversazione e approfondire la conoscenza. Sarà l'inizio di un incubo. Splendido thriller "da camera", incredibilmente passato in sordina, che
ribalta la più celebre ed antica favola per disegnare un perfetto
meccanismo di tensione psicologica in cui tutto è suggerito e nulla è
mostrato. Teso e tagliente, interamente girato in un unico ambiente
interno (freddo quanto colorato), con un continuo uso di primi piani
espressivi e dialoghi serrati, è un modello esemplare di costruzione
della suspense attraverso la forza dei contenuti e la straordinaria
interpretazione degli attori: davvero arduo stabilire chi sia più bravo
tra Ellen Page e Patrick Wilson. Nel finale è richiesta una certa
sospensione dell'incredulità ma è un peccato veniale rispetto ai tanti
meriti del film. Nel gergo di internet l'espressione "hard candy" allude a una ragazza minorenne dall'aspetto piacente. Mai uscito al cinema nel nostro paese, è però
disponibile in versione home video. Da non perdere.
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