L'adolescente Donnie Darko, inquieto e tormentato, è vittima di angoscianti allucinazioni che si condensano nella surreale figura di un coniglio gigante che gli preannuncia la fine del mondo entro 28 giorni. Sospeso tra realtà e incubo Donnie vive i suoi giorni con disagio e riesce a salvarsi da un incredibile incidente che vede il motore a turbina di un aereo precipitare sulla sua villetta familiare. Ma sta accadendo davvero o succede solo nella sua mente ? Mistery astratto, dalle atmosfere enigmatiche, che procede sul confine
tra horror e fantascienza. Grazie alla rete Internet ha scatenato
un'autentica "fenomenologia" di culto tra i giovanissimi che, come
spesso capita, va ben oltre gli effettivi meriti del film stesso. Il suo
fascino oscuro è indubbio, la sua misura apocalittica accende la
curiosità dello spettatore ed il buon cast fa il resto. Il groviglio
della trama diviene quasi inestricabile nella sua iperbolica
"conclusione" ma la pellicola ha il merito di saper affrontare il
disagio dell'età giovanile da un punto di vista atipico: quello della
morte, autentico filo conduttore della storia. La chiave di lettura più intima dell'opera è il difficile passaggio dall'adolescenza all'età adulta e l'inevitabile incomunicabilità tra i due mondi. La critica, indubbiamente presente, all'inerte ipocrisia della middle class della provincia americana resta solo in superficie. Il film ha reso Jake Gyllenhaal
un divo.
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