martedì 25 febbraio 2014

Il sesto senso (The Sixth Sense, 1999) di M. Night Shyamalan

Il dottor Malcolm Crowe è uno psicologo infantile pieno di sensi di colpa per un fallimento professionale nei confronti di un problematico paziente. Cole Sear è un bambino introverso che dice di vedere gli spiriti della gente morta e di poter interagire con loro. Dopo un primo incontro poco proficuo il medico si dedica totalmente al caso di Cole, cercando di aiutarlo e di superare il suo rimpianto per gli errori del passato. Celebre horror dal tono compassato, interamente costruito sull'attesa di scoprire un'incoffessabile verità che trova compimento e tripudio nel sorprendente finale di grande effetto. Fu un grande successo commerciale che lanciò nell'Olimpo di Hollywood il "favolista" Shyamalan, che ha poi invano cercato di concedere il bis, costruendo tutti i film successivi sul medesimo impianto narrativo ma con risultati assai meno convincenti. Merita la visione per la sapiente costruzione dell'intreccio e per il potente twist finale. Buona prova degli attori protagonisti: un Bruce Willis inconsueto che lavora per sottrazione e l'onnipresente enfant prodige Haley Joel Osment che conferma la sua naturale predisposizione ai ruoli drammatici. Suggestiva colonna sonora di James Newton Howard.

Voto:
voto: 3,5/5

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