Tom
Stall vive una vita tranquilla in una piccola cittadina di provincia nell’Indiana:
felicemente sposato con la bella Edie, con due splendidi figli ed un buon
lavoro in un ristorante di cui è proprietario. Ma un giorno la sua placida
quotidianità viene alterata dall’arrivo di due pericolosi criminali, che
tentano una rapina nel suo locale. Con una reazione improvvisa Tom riesce ad
uccidere i due banditi, salvando la sua vita e quella dei clienti, e diventa così,
di colpo, un eroe cittadino. Ma l’inattesa celebrità mediatica di Tom fa
riemergere loschi personaggi dal suo passato, in particolare uno di questi, il
minaccioso Fogarty, boss della malavita irlandese, arriva in città e lo accusa
di essere Joey Cusack, uno spietato gangster di Filadelfia che ha assunto una
nuova identità, e che ha con lui un vecchio conto da saldare. Tom dovrà
difendere con i denti se stesso e la sua famiglia. Splendido noir di Cronenberg,
tratto da un fumetto di John Wagner, cupo, teso e violento, costruito sul tema
dell’identità ambigua, uno dei punti di maggior interesse della filmografia del
regista canadese. Dal punto di vista stilistico siamo di fronte ad un film
solido e asciutto, lineare nello sviluppo della trama, ma denso di temi
nascosti, di livelli di lettura e di implicazioni psicoanalitiche. E’
un’inquietante riflessione sulla violenza, insita nella natura umana, e qui
mostrata nuda e cruda, con la feroce brutalità di un trattato antropologico. E’
anche un apologo sulla cultura americana, in bilico perenne tra il ricordo delle
barbarie del suo sanguinoso passato e la voglia di una seconda occasione, di
una catarsi purificatrice. Ma è, soprattutto, un’analisi agghiacciante degli
abissi della psiche, della capacità dell’uomo di coesistere con il male,
metabolizzandone l’orrore sotto una patina di normalità, con un processo
inconscio che si estende, necessariamente, anche a coloro che ci stanno
intorno, alla famiglia. Tra il patologico e l’ambiguo, l’intensa scena di
sesso, voluttuosamente animalesco, tra Tom e sua moglie Edie, dopo che lei ha
scoperto la verità su di lui, provoca assolute vertigini morali nello
spettatore, e ci fa capire quanto quest’opera sia ben più profonda e
sconcertante di quanto possa apparire ad una visione superficiale. Eccellente
anche il cast (Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris e William Hurt in uno
straordinario cameo), con una felice scelta degli attori ed una grande capacità
di dirigerli, traendo il meglio da ciascuno di essi. I fans del regista più
integralisti che hanno storto il naso di fronte a questa sua svolta noir, con
notevoli contaminazioni di generi diversi, non hanno probabilmente colto la
possente carica inquietante di questo trattato psicologico sulla violenza che
alberga nell’animo umano. La risoluzione finale, amaramente paradigmatica,
tradisce l’ispirazione “fumettistica” ma chiude idealmente il cerchio del
discorso narrativo sulla sconcertante capacità dell’uomo di metabolizzare il
male, fino a renderlo “normale”. E’ un film splendidamente oscuro, come solo Cronenberg
sa essere.
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