martedì 16 febbraio 2016

Secretary (Secretary, 2002) di Steven Shainberg

La giovane Lee Holloway, goffa, inibita, sessualmente inesperta e con tendenze autolesionistiche, trova lavoro come segretaria nello studio del pittoresco avvocato Edward Grey, solitario maniaco depressivo ossessionato dal sadomasochismo. Tra i due s’instaura ben presto un morboso rapporto di dominazione sessuale, con una varietà di giochi “punitivi” sempre più spinti in cui lei è la vittima servile e lui il carnefice padrone. Entrambi irretiti dalla strampalata relazione, e sempre più convinti di aver trovato nell’altro quello che cercavano, rischieranno di perdere il controllo della situazione. Frizzante commedia nera, tanto paradossale quanto politicamente scorretta, che ha riscosso larghi consensi al Sundance Film Festival del 2002, al punto da divenire, all’istante, un’opera di culto per tutti gli amanti di un cinema “altro”, spudorato ed “underground”. Egregiamente sceneggiato dalla “femminista” Erin Cressida Wilson e diretto con brio dallo sconosciuto Steven Shainberg, con alle spalle un passato da regista di videoclip, è una love story bizzarra dallo spirito “corrosivo”, sospesa tra perversione e tenerezza, che gioca abilmente con i tabù sessuali per ridicolizzarli e, quindi, sdoganarli. Costruita interamente sull’iperbole, a tratti esilarante grazie ad un sapiente utilizzo del grottesco e non esente da furbizie romantiche, questa dark comedy “scandalosa” e psicopatologica è ben più arguta e profonda di quanto possa apparire ad una visione superficiale, e può essere letta, a un certo livello, come caustica satira sul tema delle molestie sessuali in ambiente lavorativo, oltre che come sfacciata riflessione sul complesso relativismo delle relazioni amorose. E non a caso il finale inatteso costituisce, in tal senso, il supremo sberleffo nei confronti dello spettatore. Nel cast Maggie Gyllenhaal è bravissima, mentre James Spader appare a volte “ingessato”. E’ una pellicola gioiosamente malandrina, per amanti delle commedie eccentriche e audaci.

Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento