Dopo
venticinque anni Eddie Felson “lo svelto” ha appeso la stecca al chiodo. Ma una
sera vede il giovane Vincent, talentuoso ed arrogante, giocare al biliardo in
modo sublime e questo riaccende in lui l’antica fiamma. All’inizio Eddie gli si
propone come maestro nel difficile mondo delle scommesse e del gioco d’azzardo,
convinto che Vincent sia un cavallo di razza su cui puntare. Ma, ben presto, le
due forti personalità si scontreranno e i due si ritroveranno rivali al celebre
torneo di biliardo di Atlantic City, a cui partecipano le migliori “stecche”
d’America. Per il vecchio leone Eddie è l’occasione per tornare in pista e
dimostrare a tutti di essere ancora “lo svelto” di un tempo. Scorsese riprende
in mano la storia di Eddie Felson, venticinque anni dopo il fenomenale Lo
spaccone del 1961, con questo sequel un po’ fuori tempo massimo che dà
spesso la sensazione di essere un progetto “estraneo” rispetto al grande
regista italoamericano. Nonostante questo il film ha stile e classe da vendere,
malgrado una sceneggiatura non sempre ineccepibile, e trova i suoi momenti
migliori nelle straordinarie sequenze di biliardo, riprese dall’autore con alto
virtuosismo visivo. Il confronto tra il vecchio maestro cinico ed il giovane
allievo scapestrato è un tema ampiamente abusato al cinema e questo tra le due
star, Paul Newman e Tom Cruise, non aggiunge nulla di nuovo in tal senso, anzi
lo scontro generazionale è trattato in maniera canonica e, tutto sommato,
prevedibile. In definitiva ci troviamo di fronte ad una pellicola discreta,
sicuramente relegabile come “minore” nell’eccezionale filmografia di Scorsese,
che eccelle unicamente per i meriti tecnici e stilistici. Nel cast svetta
Newman, a cui il tempo non ha sottratto il fascino ed il carisma dei giorni
migliori, mentre Cruise appare troppo esagitato e sempre sopra le righe. Il
film ebbe quattro nomination agli Oscar ma vinse solo Paul Newman come miglior
attore, premio compensatorio per una luminosa carriera e per altri premi negatigli
in passato, invero ben più meritati di questo. Da segnalare l’apparizione,
fugace ma molto incisiva, di un giovane Forest Whitaker.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento