Al
confine tra Texas e Messico vengono scoperti, in un poligono di tiro
abbandonato, un teschio umano ed una stella da sceriffo consumata dal tempo. Lo
sceriffo Sam Deeds inizia una difficile indagine che lo porta a sospettare del
suo stesso padre, non più vivente, il leggendario Buddy Deeds, a sua volta
sceriffo, amato e rispettato da tutta la città per le sue qualità di tutore
della legge. Le scoperte fatte da Sam nel corso dell’inchiesta metteranno in
crisi le sue certezze e lo porteranno a dubitare di tante convinzioni
consolidate. Anche la sua relazione sentimentale con la messicana Pilar sarà
fonte di non poche sorprese, che daranno un ulteriore scossone alla saldezza
morale di Sam. Splendido dramma corale di John Sayles, con un sapiente
intreccio di temi, storie e personaggi, che s’intersecano in questa ruvida
storia di confine, dal passo nostalgico e dal piglio “clandestino”. Le linee
narrative principali sono almeno quattro, tra passato e presente, per questo
film cupo, fieramente americano e lontanissimo dagli stilemi edificanti e dagli
abusati stereotipi del cinema hollywoodiano. Denso di contenuti e di tensioni
emotive, è una straordinaria commistione di generi diversi, dal western al
thriller, dal giallo investigativo al dramma familiare, che spazia con assoluta
padronanza dal patos narrativo del conflitto padre-figlio all’intolleranza
razziale negli avamposti di frontiera, dalla violenza insita nella cultura
americana al caustico affresco sociale. Ma il tema saliente di quest’aspra
pellicola politicamente scorretta risiede nel rapporto tra passato e presente,
tra storia e leggenda, ovvero nella difficoltà, tutta americana, di fare i
conti con il proprio doloroso trascorso senza scegliere né di mitizzarlo né di
ignorarlo. E’ evidente, in tal senso, la colta citazione fordiana per il
celebre L’uomo
che uccise Liberty Valance, che riflette sulla medesima tematica. Questo
grande film indipendente, incredibilmente misconosciuto nel nostro paese, si
concede anche il lusso di un finale “scandaloso”, che induce profonde
riflessioni sulla difficoltà dei rapporti umani e su come le presunte
differenze siano solo la facciata di un modello antropologico ben più
complesso, un intreccio di destini alla deriva attraverso la storia. Nel
sontuoso cast vanno citati Chris Cooper, Matthew McConaughey, Elizabeth Peña,
Kris Kristofferson e Frances McDormand. Dal punto di vista tecnico è
straordinaria la coesistenza simultanea di linee temporali diverse in una
singola inquadratura, in modo da garantire una connessione ed una continuità
tra presente e passato, rimarcando così il groviglio relazionale tra i
personaggi. Tra le tante sequenze memorabili vanno certamente ricordate il
flashback tra Sam e Pilar in riva al fiume ed il drive-in deserto, simbolo
pregnante di una “vecchia” America che non esiste più.
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