lunedì 25 aprile 2022

I Heart Huckabees - Le strane coincidenze della vita (I Heart Huckabees, 2004) di David O. Russell

Albert Markovski è un mite ambientalista, impegnato, insieme al suo gruppo di attivisti, contro la costruzione di un centro commerciale appartenente alla grande catena dei magazzini Huckabees. La sua nemesi è il brillante Brad Stand, avvocato rampante che lavora al servizio del marchio per portare a termine l'edificazione del megastore. Una serie di sfortunate coincidenze convincono Albert di essere perseguitato dalla malasorte e per questo il nostro si rivolge ad una stramba coppia di "detective esistenziali" (Bernard e Vivian Jaffe), presunti esperti dei misteriosi processi metafisici che determinano il destino di un uomo. Ma anche Brad diventa cliente dei bizzarri indagatori e dalle sedute emerge il suo complicato rapporto con la bella Dawn, biondina svampita con cui ha una relazione e che lavora come ragazza immagine per i grandi magazzini. L'entrata in gioco di una filosofa francese incline al nichilismo e rivale dei Jaffe, e di un pompiere che si crede esperto delle "dinamiche universali", finisce per complicare tutto. Commedia stralunata dai toni grotteschi e dagli accenti intellettualoidi, scritta e diretta da David O. Russell ed interpretata da un cast stellare che annovera attori come Jason Schwartzman, Isabelle Huppert, Dustin Hoffman, Jude Law, Mark Wahlberg, Naomi Watts, Kevin Dunn, Lily Tomlin,Tippi Hedren, Jonah Hill, Isla Fisher e Talia Shire. Le intenzioni del regista erano quelle di realizzare un film stravagante ed arguto sul senso effimero della vita, sugli arabeschi ineffabili del destino e su quanto la sfortuna dipenda dalla negatività interiore dei propri bersagli o, piuttosto, da fattori ad essi esterni. Ma tutto si traduce in un pastrocchio inconcludente, prolisso, contorto, falsamente teorico, a tratti fastidiosamente tronfio nella sua seriosità, suggestivo nella forma ma petulante nel suo compiaciuto girare a vuoto su sé stesso. E' a metà strada tra la presa in giro (dello spettatore) e il delirio cervellotico autoreferenziale, mai realmente incisivo, sorprendente o prodigo di scarti audaci. Alcuni hanno suggerito, come possibile chiave di lettura alla base del progetto, un tentativo di David O. Russell di ispirarsi alle commedie surreali di Wes Anderson. E' possibile, ma, alla luce del risultato, siamo davvero in tutt'altro campo da gioco.

Voto:
voto: 2/5

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