martedì 5 aprile 2022

La morte ti fa bella (Death Becomes Her, 1992) di Robert Zemeckis

A Los Angeles, Helen Sharp e Madeline Ashton sono ex compagne di college e amiche di circostanza, ma in realtà si detestano. Helen è un'aspirante scrittrice, fidanzata con il Dr. Ernest Menville, chirurgo plastico, mentre Madeline cerca in tutti i modi di sfondare nel mondo del cinema come attrice. Quando quest'ultima ruba il fidanzato alla prima e lo conduce all'altare, Helen entra in depressione e finisce in una clinica d'igiene mentale. Dopo 15 anni le due rivali si ritrovano, ma Madeline, ossessionata dall'ansia che il tempo che passa rovini la sua bellezza, rimane sbalordita nel vedere che Helen ha un magnifico aspetto fisico, come se si fosse riappropriata dello splendore giovanile. Turbata e invidiosa, Madeline riesce a scoprire il suo segreto, ma le conseguenze non saranno per niente indolori. Stravagante commedia nera, diretta da Robert Zemeckis e scritta da David Koepp, che alla sua uscita fece molto parlare di sè per il truce tono grottesco (in bilico tra il trash e l'orripilante), il cast di stelle impegnate in ruoli per loro insoliti (Meryl Streep, Bruce Willis, Goldie Hawn, Isabella Rossellini) e, soprattutto, per gli incredibili effetti speciali firmati dalla ILM di George Lucas e premiati con l'Oscar. Le intenzioni di realizzare una satira acre, visivamente lugubre e di goliardica bizzarria sul tema della paura di invecchiare che tipicamente assilla i divi di Hollywood, rimangono nell'alveo dei buoni propositi, perchè il film risulta totalmente sgangherato, smodato, fuori controllo e con picchi caricaturali che sfociano nel ridicolo. Gli attori fanno del loro meglio per apparire credibili in questa folle giostra di eccessi macabri, che vorrebbe essere comica e graffiante, ma che invece risulta goffa e artificiosa. Un autentico spreco di attori, di scenografie e di effetti visivi. Risultano invece particolari e interessanti le sovraeccitate musiche di Alan Silvestri. La pellicola segna uno dei punti più bassi della carriera di Zemeckis.

Voto:
voto: 2/5

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