mercoledì 27 aprile 2022

Penguin Bloom (2020) di Glendyn Ivin

Samantha Bloom, felicemente sposata con il fotografo Cameron e madre dei suoi tre figli, è una donna solare e sportiva, amante della vita, del mare e del surf, costantemente in attività al punto che la famiglia stenta a tenerne il ritmo frenetico. Durante una vacanza in Tailandia, un tragico incidente cambia per sempre la sua esistenza: in seguito ad una caduta accidentale da un terrazzo, Samantha rimane paralizzata dalla cintola in giù e cade in uno stato di profonda depressione, che ben presto attanaglia l'intero nucleo familiare. Non bastano le amorevoli attenzioni del marito a farla uscire dal tunnel di disperazione in cui è caduta. Ma l'ingresso in famiglia di un ospite inatteso: una piccola gazza ferita che viene accudita dal figlio Noah, che viene chiamata "Penguin" per il suo aspetto e che diventa, a tutto gli effetti, un nuovo membro dei Bloom, avrà incredibili effetti rigeneranti sull'umore di Samantha, compiendo un piccolo "miracolo". Questo dramma biografico di Glendyn Ivin, ambientato nella meravigliosa Australia, terra adottiva della protagonista Naomi Watts, è tratto da una storia vera, raccontata nel libro "Penguin Bloom", scritto da Cameron Bloom, marito di Samantha. Come tutti i film che raccontano della dura lotta tra il protagonista ed una grave malattia invalidante, il rischio di scadere nella retorica lacrimevole o nel moralismo patetico è sempre molto alto. Ma il regista riesce in parte ad evitarlo, pur rimanendo nei limiti di una narrazione edificante e convenzionalmente sentimentale, grazie all'utilizzo di un tocco soffice che cerca di limare l'enfasi nelle scene madri e si affida all'incanto mozzafiato dei paesaggi australiani ed alla recitazione spontanea degli attori (oltre alla sempre brava Naomi Watts, vanno citati Andrew Lincoln, Rachel House ed il piccolo Griffin Murray-Johnston). La morale del film, ripresa pari pari dal racconto ispiratore, è il rapporto simbiotico (ma troppo spesso "dimenticato") tra uomo e natura, e di come il primo possa (e debba) imparare dalla grande lezione che la seconda ci impartisce quotidianamente, per migliorare sè stesso, e trovare un equilibrio interiore, pur in condizioni estreme come quelle in cui si viene a trovare la protagonista. I momenti più riusciti sono le interazioni tra la gazza "Penguin" ed i membri della famiglia Bloom o le riflessioni educative, cariche della fiera saggezza di un popolo antico come quello Maori, della tenace Gaye, esperta di riabilitazione del corpo e della mente, con l'ausilio del recupero dell'ancestrale rapporto che tutti noi abbiamo con l'acqua.

Voto:
voto: 2,5/5

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